Papa Francesco non ci
descrive le caratteristiche di un Dio astratto, intangibile, ma nei suoi gesti
concreti, incarna il Dio della tenerezza e della Misericordia, fa assumere
carne ed ossa come Dio Amore, e lo fa sperimentare in modo palpabile e
accessibile. Papa Francesco fa incontrare il
Dio della compassione e della consolazione che tocca e risana le ferite
dell’uomo. Egli presenta un Dio che incrocia l’uomo nella sua miseria e nei
limiti del peccato, ma non lo colpevolizza, non applica i criteri di giustizia
umana, bensì, lo abbraccia con dolcezza, fa
capire che gli e mancato tanto.
Così suor
Celina, che ieri ha discuso felicemente la sua tesi. Il dottorato è sempre un grande
traguardo, specialmente quando una persona non è più giovane. Aveva fatto la
licenza con me, tanti anni fa, suor Celine. Ed ora rieccola a questa nuova
tappa. Questa volta l’ho attesa sull’altra sponda, come primo correlatore,
quello che deve essere maggiormente critico…
Siamo di fronte a una
persona umile e semplice – ha concluso nella sua esposizione –, ma nello stesso tempo audace e intrepida che sta
lasciando un’impronta profonda nella storia del tempo presente. Il suo pensiero
e il suo Magistero è una vera interpretazione
della teologia e della teologia spirituale. È una
teologia della vita, che tocca i cuori e trasforma i comportamenti. Papa
Francesco è un uomo diretto, senza schemi
formali, senza rigide regole di protocollo. Non si chiude nelle consuetudini e
nelle abitudini, ma ha un linguaggio kerigmatico e carismatico, con il quale
conquista i cuori. Questa è una vera sfida…
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