Giovanna,
moglie di Cusa, amministratore del re Erode, è una persona di cui la tradizione
non si è impossessata: nessuna leggenda, nessuna tradizione, nessuno che
reclama di possedere le sue reliquie. Eppure è una figura bellissima, una
grande discepola di Gesù, di cui più volte ci parla il vangelo di Luca. L’ultima
volta compare assieme a Maria di Magdala e a Maria di Giacomo, davanti alla tomba
vuota di Gesù dove si è recata con gli unguenti.
Oggi
è la sua festa liturgica e proprio oggi sono a Caserta per ricordare l’anniversario
della partenza per il cielo di un’altra grande Giovanna. Chissà se s’era presta
come protettrice Giovanna di Cusa oppure Giovanne più favore come Giovanna d’Arco…
Comunque
Giovanna Clemente è una degna emula di Giovanna di Cusa, come lei discepola
fedelissima di Gesù. Non ho il tempo per parlare di lei, lo farò più avanti.
Oggi
mi piace rileggere una sua letterina scritta una decina d’anni fa dal Congo:
“L'amore bussa ancora alla nostra porta. Ed ecco il piccolo Gaetano,
chiamato così in memoria di P. Liuzzo. Ha due settimane di vita. La mamma ha
partorito al nostro Centro e poi di notte è scappata lasciandolo a noi.
Certamente è la povertà che ha portato la mamma a fare ciò. E' un bimbo bello e
tranquillo. Per ora è qui da noi. Ha trovato tante mamme che lo coccolano e lo
accudiscono in attesa di trovare una famiglia che lo adotti. E così ci
improvvisiamo mamme, e la casa è tutta una rivoluzione tra pannolini, biberon,
e vagiti, soprattutto di notte quando in pieno sonno ti sveglia e devi fare in
fretta a preparare il latte. Tutti i programmi passano in secondo piano. Al
primo posto c'è lui e non si discute! Capiamo così quanto amore, quanta
dedizione quanto lavoro, quante notti insonne hanno vissuto per noi i nostri
genitori. Quanto dobbiamo essere grati a loro in vita ed in morte. Che il
Signore li benedica tutti e li consoli sempre col Suo infinito amore di
Padre-Madre”.
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