venerdì 9 settembre 2011

Viaggio in Ucraina / 6

La pioggerellina di oggi pomeriggio ricorda che l’estate è ormai al termine.
Anche il nostro ritiro è al termine. A termine della prima meditazione di questa mattina mi sembrava di non essere riuscito a donare niente. Mi si avvicina subito uno dei padri e mi dice: Mai come adesso avevo capito la nostra oblazione. Poi un  altro: È stata la meditazione più bella! Chissà come mai perché gli altri abbiamo la luce qualcuno deve sempre essere nel buio…
A sera un po’ di festa. Il clima è così bello che cominciano a cantare questi terribili canti ucraini e russi: alcuni malinconici da far piangere, altri così tragici da far ridere. Non li ferma più nessuno. Mi sembra un branco di rudi cosacchi felici!
Intanto comincio a conoscerli meglio e mi rendo conto di quanto sia dura la loro vita. Hanno “parrocchie”, chiamiamole così, con 200, 400 chilometri di diametro. Fanno ore di viaggio per incontrare sette cattolici. Da alcune parti sono l’unica presenza della Chiesa in questa immensa terra.
Mi hanno regalato una icona della Madonna dipinta a mano: che tutti li benedica!

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