Oggi, percorrendo una lunga e stretta
strada su una massicciata che alza di un paio di metri appena sul livello del
mare dai massi fondali, ho raggiunto la prima di queste isole.
Sull’isola le palme del nord
dominano l’intero orizzonte a si spingono fin sulla spiaggia. La terra
salmastra consente la sola coltivazione del caffè. Le piccole imbarcazioni e le
reti disposte in modo da formare come delle gabbie dove imprigionare i pesci dicono
l’arretratezza dei metodi di pesca. Guerra e tsunami hanno dato l’ultimo colpo
di grazia a questa povera gente, gran parte ormai immigrata all’estero. Su una
piccola spiaggia alcuni bagnanti. Ma qui, come in tanti altri Paesi dell’Asia,
non c’è la cultura della spiaggia. Vengono qui per una giornata, come per una
scampagnata. Il bagno si fa rigorosamente vestiti e noto che nessuno nuota.
Entro nel santuario. Tutto è
essenziale. Non ci sono banchi; ci si siete per terra, secondo l’uso locale. La
statua della Madonna è bella e invita a pregare.
I pellegrini, dopo essere stati in
chiesa, si siedono a terra sotto gli alberi attorno al santuario e pranzano al
sacco. Mi sembra di rivedere scene di una volta dalle nostre parti…
La casa degli Oblati è di una semplicità
sconcertante. È la casa di tutti. Mi offrono un pranzo a pranzo di pesce. Siamo
immersi nella profonda pace, tra alberi e tutti gli animali da cortile
possibile e immaginabili. Un piccolo paradiso terrestre… dopo il peccato,
perché i segni del peccato sono troppo visibili nelle distruzioni della guerra delle
casette disseminate nella campagna, nella povertà delle persone che vivono
attorno… per fortuna c’è la Madonna del buon cammino, alla quale mi affido,
come tutti, per il mio santo viaggio.
La statua della Madonna emerge da quel pozzo e ritorna nel suo santuario!I calvinisti non sono stati violenti al punto da distruggerla!! Ora invita alla preghiera i poveri che si recano al santuario e sono confortati nel loro cammino di sofferenze,nel Buon Cammino.
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