È proprio qui, a Mannar, che è iniziata la Chiesa dello Sri Lanka, con gli
inizi che caratterizzano ogni nuova Chiesa: il martirio. I Francescani erano
già arrivati a Colombo, ma è stato a Mannar che la prima Chiesa srilankese ha
conosciuto il battesimo del sangue.
Una leggenda racconta che il cristianesimo sarebbe stato portato nello Sri
Lanka da uno dei Magi, Mechiorre. Un’altra che fu portato dall’Eunuco della
regina di Candace, dopo essere stato battezzato, come raccontano gli Atti degli
Apostoli, dal diacono Filippo; sarebbe sua la grande impronta del piede
lasciata nella roccia sul Picco di Adamo (e non di Buddha, come dicono i
buddisti; e non di Shiva, come dicono gli indù; e non di Adamo, come
dicono i musulmani…).
Anche la missione degli Oblati è nata dal sangue dei suoi “martiri”. Nei
primi anni ne morirono sette, tutti giovani, al punto da far gridare, al
superiore della missione, padre Semeria: “Dio mio, Dio mio perché ci hai
abbandonato! Povera missione del Ceylon! Se solo sapessi quante lacrime ci sei
costata! Sette di noi, che non hanno tenuto conto dei più duri sacrifici, sono
appena stati immolati per la tua salvezza. Lascia che almeno siano i tuoi
intercessori davanti a Dio”.
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