Il Padre vuole che portiamo frutti. Non ammette piante parassitarie. I tralci che non fanno uva li taglia e li getta nel fuoco. Così nel Vangelo di Giovanni.
Anche tu, Gesù, non sei tenero con chi sfrutta egoisticamente il terreno. Il Vangelo di Marco racconta che hai fatto seccare un fico senza frutti. Ce lo ripeti nella parabola dei talenti: chi li sotterra e non li traffica sarà punito con rigore.
Parole, gesti e parabole che ci
scuotono e ci incutono un salutare timore. La vita è un dono e un impegno da
prendere sul serio. La vita domanda di essere vissuta.
In
effetti spesso ci diamo da fare, e molto. Ma lavoriamo nella direzione giusta?
Edifichiamo il Regno di Dio o lo disfacciamo? Forse maciniamo a vuoto. Più
agitazione che frutti.
Per fortuna c’è anche il vangelo di
Luca, il vangelo della preghiera e della misericordia: tu preghi il Padre per
noi, perché abbia misericordia e pazienza. Se tu metti mano all’opera, se tu ti
prendi veramente cura di noi, chissà...
Anche noi, quando vediamo persone od
opere che non portano frutto, dovremmo metterci dalla loro parte, con
misericordia e amore, e lavorare perché rifioriscano e siano feconde? Forse è
proprio questa la conversione che ci chiedi, capace di allontanarci da quel
«perirete tutti allo stesso modo». Ci salviamo se salviamo gli altri!
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