Gli abitanti di Marsiglia avevano accettato a malincuore la
Rivoluzione di Luglio del 1830, che aveva portato sul trono di Francia Luigi
Filippo. Per questo il re decise di privare la città della ferrovia e della
stazione. Il vescovo de Mazenod sapeva quanto la ferrovia fosse importante,
persino indispensabile, per lo sviluppo della città. Difese dunque la sua città
e scrisse al re chiedendogli di cambiare opinione. Il re si rifiutò di tornare
sulla sua decisione.
Allora il vescovo scrisse alla regina Maria Amelia, che
conosceva da oltre 40 anni. Una bella lettera, cordiale, ricordando gli anni
giovanili, quando insieme, a Palermo, passeggiavano per i giardini, prendevano
il gelato… Una letterina disinteressata e gentile… Alla fine un post-scritto: Non potrebbe
mettere una buona parola con suo marito per la questione della ferrovia a
Marsiglia…?
Non si sa perché, ma il re cambiò idea. La ferrovia passò
per Marsiglia e il municipio, in segno di gratitudine, invitò il vescovo Eugène
de Mazenod a benedire la stazione e le prime dieci locomotive l'8 gennaio 1848.
Poiché non esisteva alcuna preghiera per la benedizione delle locomotive, egli
creò da zero un rituale per l'occasione e padre Lacordaire, che assistette alla
cerimonia, espresse la sua ammirazione per la liturgia preparata dal prelato.
(Per la verità non benedì proprio tutte le locomotive: saltò quella a cui
avevano dato il nome di Lucifero. Il vescovo era buono e misericordioso, ma
benedire Lucifero…).
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