Maria, nel giorno della sua festa – “la Consolata” – è venuta a
prendersi Maria Voce, Emmaus. Quanti ricordi… da quando viveva a Istambul e
curavo le sue pratiche all’Università del Laterano, fino a questi ultimi
giorni, quando la vedevo presente alla messa o ad altri brevi incontri:
sempre con lo stesso sorriso, sempre più minuta, più essenziale, trasparente,
pacificante. C’era. E bastava.
Una foto mi è particolarmente cara, appuntata nella
mia stanza. Non mi si vede ma ci sono anch’io, perché scatto la foto! Neanche Chiara
si vede, ma c’è e se ne vede l’effetto, il riflesso sui volti dei professori riuniti
per la Scuola Abbà: una luce che ci ha illuminato.
Emmaus in quella foto è in mezzo a noi, una di noi, che si lascia
illuminare dal carisma e cammina con noi alla sua luce. Oltre al nome – Emmaus –
che mi ricorda l’essenziale, Gesù in mezzo a noi, è questa l’immagine che mi
rimane di Emmaus: una compagna di viaggio che cammina con noi, un’amica…
GRAZIE!
RispondiElimina❤️❤️❤️❤️❤️❤️
RispondiEliminaMolto Bello P. Fabio … essere riflesso del Carisma !
RispondiEliminaHai ragione, il suo sorriso esprimeva la speranza di tanti cuori in un sol cuore. Le sue parole incoraggiava a vivere l' Unità più vera. Grazie Emmaus per il dono che sei stata per l' Opera e per me. sr. Viera
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