Un nuovo bel libro della Collana “Studi e Documenti” del
Centro Chiara Lubich. Alba Sgariglia ne ha fatto recentemente la presentazione.
Riporto le sue risposte a due domande:
Il testo approfondisce il rapporto tra il carisma dell’unità
e i carismi di numerosi ordini religiosi. Puoi dirci qualcosa a riguardo? Cosa
emerge dal testo?
Ci troviamo senza dubbio di fronte ad un testo molto ricco e un po’ unico nel suo genere. Già
il titolo del volume “Un magnifico giardino” è molto eloquente. Riprende
infatti una metafora usata da Chiara Lubich per esprimere la straordinaria,
colorata varietà dei carismi presenti in duemila anni dalla nascita della
Chiesa. Un modo originale, “poetico”, per descrivere una profonda realtà
ecclesiologica: quel “profilo mariano” rappresentato dai carismi che da sempre
ha affiancato il “profilo petrino”, cioè la Chiesa istituzione.
Nella storia del carisma dell’unità assistiamo a questa
funzione in modo molto evidente: un carisma nascente, nuovo, annunciato da una
giovane donna, laica, che in breve tempo si diffonde e dilaga nel mondo. Accanto
a lei, fin da subito (siamo ancora nei primi anni ’40) troviamo ordini
religiosi, i più vari, che attraverso alcuni esponenti, colpiti dalla luce di
questa vita evangelica rinnovata, si fanno a loro volta “sostenitori”,
“difensori”, “portavoci “del messaggio; messaggio nel quale trovano essi
stessi, ciascuno personalmente, nuova vitalità e nuovo slancio nei confronti
anzitutto del proprio carisma.
Tutto ciò è particolarmente sorprendente nello studio offerto
da questo volume. I molteplici documenti riportati attestano dalla viva voce
dei protagonisti l’esperienza vissuta. Ne ricordo solo uno a mo’ di esempio,
che mi sembra esprima anche gli altri. Un francescano, in una lettera del 1954
scrive: “Alla luce dell’Ideale dell’unità ho riscoperto il senso della mia
vocazione francescana e sacerdotale” (p.78).
È quello che è accaduto a tanti, religiosi e religiose che
hanno avvicinato il carisma dell’unità: una profonda riscoperta del proprio
fondatore, dello specifico del proprio carisma, in comunione con gli altri carismi,
con gli altri “fiori” del magnifico giardino della Chiesa.
Penso che questa sia una delle peculiarità più “nuove”, più
originali, più sfidanti del messaggio di Chiara, e non solo per l’epoca
postbellica e preconciliare in cui nasce, ma ancora oggi, per le sfide che pone
il terzo millennio.
Sembra un paradosso, come ben esprime padre Silva nella sua
prefazione: il carisma di Chiara ha la missione di portare l’unità tra i
carismi. Una missione tutta “mariana” nel senso che - cito dalla prefazione -:
“è Maria che nel Cenacolo lega tra loro gli apostoli senza avere la missione
dell’apostolo” (p.14).
È un testo che ha per oggetto il rapporto dell’Ideale con gli
altri carismi. Può essere una lettura utile e formativa per tutti gli
appartenenti all’Opera di Maria?
Senz’altro può esserlo perché, se da una parte emerge ciò che
il carisma dell’unità ha suscitato negli altri carismi, la ricerca di questo
volume della collana “Studi e Documenti” verte anche sul ruolo veramente unico,
straordinario, che i carismi antichi - per così dire - hanno avuto accanto ad
un carisma così nuovo e diverso da quelli esistenti all’epoca.
Nelle situazioni più difficili e complesse dei tempi in cui
il Movimento era all’esame del Sant’Uffizio, i religiosi sono stati di grande
sostegno - spirituale e non solo -, per Chiara e per i suoi primi e prime
compagne. La loro presenza dava la sicurezza a Chiara – quasi una garanzia - di
essere ben innestata nell’albero secolare della Chiesa e al tempo stesso era
una conferma per la novità che il suo carisma proponeva.
È una storia che si conosce poco. Una storia tutta da
scoprire, a mio parere, non solo per tutti gli appartenenti all’Opera di Maria,
ma anche per ricercatori e quanti sono interessati a cogliere il “soffio dello
Spirito” nel disegnare la storia dei carismi nella Chiesa, la continuità e
insieme la novità di ciascuno.
Il testo “Un magnifico giardino” fa emergere - si potrebbe
dire ricorrendo ancora a termini teologici – la “pericoresi”, la “mutua
inabitazione” tra i carismi e la loro funzione nei rapporti della Chiesa
istituzione: un dato importante, attualissimo che - nella scia del cammino
sinodale intrapreso -, conferma la “coessenzialità” delle due componenti
(carismi e istituzione), recentemente menzionata anche da papa Leone ai
responsabili delle Aggregazioni laicali, il 6 giugno scorso (cf. Leone XIV,
Alle aggregazioni laicali, 6 giugno 2025).
Grazie! Anch'io ho avuto da giovane professa, con l' aiuto di p. Marino, un contagio illuminante che ancora oggi mi aiuta a vedere la bellezza del "magnifico giardino" con i molteplici fiori in armonia!
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