martedì 25 giugno 2024

Troppo bella la nostra Roma

Dall’alto del Celio, e più precisamente dal parco dei Passionisti, lo sguardo si allarga su altri colli e monumenti di Roma. Accanto il Palatino, con il convento francescano di san Bonaventura. Qui ha vissuto san Leonardo da Porto Maurizio. Dalla sua finestra vedeva il Colosseo – come si vede qui dal Celio – depredato, cava per materiale di costruzione dei palazzi romani. Allora scese in processione con i suoi frati, entrò nell’anfiteatro, vi piantò la croce, vi eresse la via crucis e lo dichiarò luogo sacro. Quel che è rimasto del Colosseo lo si deve a lui.

Percorrendo con lo sguardo la valle che divise il Celio dal Palatino ecco l’Arco di Costantino, il tempio di Venere e Roma, il Colosseo… la Torre delle Milizie, più lontano il Vittoriano… Che bella la nostra Roma!

Diana Luna, una delle studenti che ha seguito il corso del Claterianum che ho dato recentemente per le vie di Roma, mi ha lasciato una bella testimonianza al riguardo:

«Il corso itinerante "I fondatori a Roma" è stato un viaggio altamente formativo, nel significato più pieno della parola. Direi che è stata un'originalità pedagogica, un'azione formativa con una metodologia pratica che ci ha portato a ripercorrere i passi di chi ci ha preceduto nella città eterna, dando vita a luoghi, strade, chiese, storie.

Non riesco a trovare un modo migliore per imparare a imparare. Ogni visita è stata una motivazione e una provocazione, in cui i carismi potevano essere visti, toccati, ascoltati in ogni luogo; una presa di coscienza che ciò che leggiamo nei libri (e ultimamente nei film e in altri media audiovisivi) che sono una mediazione limitata dell'esperienza rispetto alla possibilità di "vivere il film" dalle scene in cui sono stati registrati.

È chiaro che il presente è diverso, le strade, la cultura, i costumi sono cambiati, ma in tutte le visite abbiamo trovato testimoni silenziosi che hanno assistito agli eventi citati (monasteri, mura, strade, case, colonne, arte in tutte le sue forme, ecc.) e che ci hanno messo in contatto con tanti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia.

Ho imparato ad imparare, riconoscendo che Roma è un libro aperto, un film vivente, un luogo che parla e santifica, grazie ai suoi tanti testimoni, e perché il percorso è stato plasmato, come i "sampietrini" di questa bellissima città, dai santi fondatori che abbiamo potuto incontrare».







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