giovedì 6 giugno 2024

Al noviziato di Yogyakarta


Yogyakarta, 5 giugno 2024

I primi Oblati sono giunti in Indonesia nel 1971, provenienti dall’Australia. Poco dopo, nel 1975, l’arrivo degli “profughi” del Laos, italiani e francesi. Dei "fondatori" sono rimasti soltanto un italiano e due australiani.

Qui allo scolasticato il ricordo di questi 50 anni di storia è molto vivo. Ci sono foto, mappe, didascalie… Sono presenti anche molti altri segni delle grandi figure della nostra storia. Mi sembra di avvertire il senso della famiglia e della continuità della vita.

La giornata inizia molto presto. La sveglia, qui come altrove, la danno i muezzin. Il primo è quello della moschea vicina. Ha cominciato il suo canto alle 4.00. Ha una voce potente e molto bella, che si leva solitaria. E' una gioia sentirlo, un vero invito alla lode di Dio. Da mille minareti si leva poi una cacofonia indistinta con voci sgraziate che si confondono e lentamente svaniscono. Inizia allora – e siamo alle 5.15 – il canto della comunità oblata con la preghiera del mattino, senza altoparlanti, ma sicuramente arriva dritta al cielo almeno come quella che parte dei minareti.




Le lezioni all’università iniziano presto e i nostri giovani partono in bicicletta…



Vado al noviziato, a pochi chilometri di distanza. Anche qui grande accoglienza. Si presentano ad uno ad uno. Poi è il mio turno e racconto… Fede e carisma sono racconti straordinari, storie di vita, a cominciare da quella di Gesù… Vita, prima di essere dottrina. Così come la nostra missione, testimoniare e trasmettere vita, prima di insegnare una dottrina.







 

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