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Il sito dell’Osservatorio
sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa riporta
anche altri episodi apparentemente minimi, come vandalismo dei luoghi di culto,
violenze fisiche e verbali contro i cristiani... Nel mese di giugno riferisce
di una statua della Madonna imbrattata con scritte sataniche (Francia), di
un slogan volgare che in Germania invita allo stupro
contro i cristiani, di una pagina di facebook con il falso personaggio di un
prete pedofilo e alcolista che scrive post blasfemi (Ungheria). Per la
nostra Italia basterà ricordare la vergognosa parodia dell’elevazione eucaristica
con un preservativo in piazza san Giovanni a Roma durante uno dei soliti
mega-concerti. Episodi lontani dalle feroci persecuzioni dei cristiani in
Nigeria, India, Pakistan…, eppure significativi segnali d’allarme di un
montante astio contro le Chiese, di avversione, che si trasforma in violenza,
arma dei deboli. I cristiani hanno le loro colpe, ma l’insofferenza e l’odio di
cui vengono fatti oggetto sono motivati soprattutto dalla loro presenza
scomoda, che argina il dilagare di comportamenti antiumani scambiati per
libertà.
Rispondere con
crociate o battere in ritirata? Né l’uno né l’altro. Piuttosto la fermezza dei
miti che sa resistere alla violenza con la proposta coraggiosa delle proprie
idee, con la semplicità e la coerenza di vita, con il servizio generoso nei
settori scoperti della vita sociale, assieme alla gioiosa consapevolezza, senza
vittimismi, che la Chiesa, al pari del suo fondatore, sarà sempre perseguitata.
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