A nord di Dublino
attraversiamo Phoenix Park,
dove fin dal mattino è un formicolare di persone che si stendono al sole a
dorso nudo come lucertole. Per i bambini questa è la prima estate vera, con sole
e temperatura elevatissima, 23 gradi, che durano per una settimana intera!
Occorre tornare indietro di parecchi anni per un simile evento meteorologico. Alla radio spiegano agli anziani che devono
bere molta acqua, stare un casa per evitare malori…
Naturalmente: una necropoli! Le tombe sono la prima
costruzione umana. Per vivere basta una capanna, si vive pochi anni, ma per la
vita dopo la morte occorrono costruzioni di pietra, che rimangono, perché la
vita dopo la morte non ha fine.
In una grande area appena elevata e circondata dallo
scorrere del fiume, quasi una isola nella più vasta campagna, le tombe scoperta
sono numerose. La più grande è aperta al pubblico. Il tumulo è circondato da 97
grandi pietre perimetrali, alcune delle quali decorate con linee misteriose.
Sono andati a cercare le pietre molto lontano, hanno lavorato generazioni dopo
generazioni, chi ha iniziato non ha visto terminare l’opera… ma sapevano che
era un’opera che valeva la pena creare, un’opera nella quale credevano perché
credevano nella vita dopo la morte.
5000 anni fa credevano nella vita dopo la morte, nella
luce del sole che vince le tenebre dell’inverno.
Non ci sono martiri all’inizio dell’era cristiana in
Irlanda. La fede cristiana non ha trovato nessun ostacolo, anzi è stata accolta
come la piena rivelazione di ciò in cui le popolazioni celtiche già credevano.
Esse furono attratte soprattutto dal Vangelo di Giovanni che parla della luce
venuta nella tenebre, di Gesù che si proclama Luce del mondo… Era preparati da
secoli.
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