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Il titolo non era molto allettante: “Le convenzioni tra il vescovo diocesano e il superiore di un istituto missionario a norma del Can. 790 § 1, 2° del CIC. Prassi della Congregazione dei Missionari
Oblati di Maria Immacolata”. Sono andato alla difesa della tesi soltanto per ragioni convenienza, visto che Roberto è il mio superiore. È invece durante la discussione ho scoperto che, dietro questo titolo ostico, è nascosto un tesoro. In definitiva, come è stato spiegato, “L’analisi storica e giuridica fatta nel corso di questa ricerca ha mostrato come il problema dei rapporti tra vescovi e superiori… è l’espressione del fondamentale e sempre vivo rapporto tra dimensione istituzionale (petrina) e dimensione carismatica (paolina) della Chiesa». E si riportano le parole del papa Benedetto XVI: in questi rapporti reciproci «è estranea sia l’idea di isolamento e di indipendenza della comunità religiosa in rapporto alla Chiesa particolare, sia l’idea del suo pratico assorbimento nell’ambito della Chiesa particolare». La presentazione si è conclusa con le sagge parole di Velasio De Paolis: si tratta di «trovare la giusta collaborazione della vita consacrata all’interno della Chiesa, di rispettarla e promuoverla, proprio perché essa è un
dno fatto alla Chiesa che va da tutti rispettato e promosso». La tesi è stata giudicata degna di pubblicazione nella collana giuridica dell’Università Gregoriana. Auguri, Roberto!
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