Sono le sue mani che mi hanno colpito. Con esse afferra i due schiavi per i polsi, con una forza tale che sembra stritolarli. Gesù nel Vangelo aveva parlato di sé come di un uomo forte, capace di vincere l’avversario e di spogliarlo della sua armatura. E qui nel mosaico si mostra forte, energico nel rompere ogni catena e nel liberare da ogni prigionia e schiavitù. Non è di questo Gesù forte che abbiamo bisogno? Almeno io ne ho bisogno.
E poi non ti sembra sbalorditivo che tratti alla pari il cristiano e il musulmano, il bianco e il nero? Eravamo al tempo delle Crociate, la guerra santa dei cristiani. Dall’altra parte c’era la Jihad, la guerra santa dei musulmani. E c’erano cristiani fatti prigionieri e schiavi dei mori e musulmani fatti prigionieri e schiavi dei cristiani. Gesù avrebbe dovuto stare dalla parte dei cristiani. Invece per lui sono tutti figli suoi. Ecumenismo, dialogo interreligioso e integrazione etnica ante litteram. Per lui non c’è distinzione tra cristiani e musulmani, bianchi e neri… Perché non ci prendiamo questo mosaico come programma per il nostro tempo?
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