Quando giorni fa ho
scritto il post intitolato Eremo di Lecceto è stato visitato da tante persone.
Perché? Forse perché pensavano che si trattasse del famoso Eremo di Lecceto
delle Agostiniane in provincia di Siena, mentre è quello dei Sacramentini in
provincia di Firenze.
Chissà com’è andato
questo ritiro. È come quando si semina; si semina e non si vede niente, ma si
crede che porterò frutto. Chissà.
Ho cercato di mostrare
la Chiesa del cenacolo secondo 14 caratteristiche.
1. La Chiesa del
cenacolo è mossa da “un ardente desiderio” di sedersi alla mensa del Signore,
con l’umanità intera. Non ha desideri di conquista, di potere, di supremazia,
di prestigio. Vuole semplicemente quello che vuole il suo Signore: radunare la
famiglia dei figli di Dio dispersi, far sì che gli uomini e le donne si
riconoscano fratelli e sorelle, con un Padre comune che attende tutti attorno
alla sua tavola…
2. La Chiesa del
cenacolo è segnata da un amore fedele e senza misura, come quello del suo
fondatore che amò “fino alla fine”. Ogni membro del Corpo di Cristo, quando si
fa carico di persone e di opere, porta avanti fino in fondo il suo impegno. Ogni
battezzato è responsabile della Chiesa: è sua nelle persone e nelle
istituzioni. La si ama e per lei si dà la vita.
3. La Chiesa del
cenacolo è a servizio di tutti, a cominciare dagli ultimi. La tentazione è di
mettersi sul piedistallo, di voler essere presi in considerazione, di
pretendere attenzioni, onori, riconoscimenti, privilegi, in una parola di
essere serviti. La lavanda dei piedi non è un rito annuale, ma l’attitudine
costante di ogni cristiano.
4. La Chiesa del
cenacolo è una Chiesa di peccatori, con le piaghe, e quindi «capace di
comprendere le piaghe del mondo di oggi e di farle sue, patirle, accompagnarle
e cercare di sanarle». Confida nella misericordia e sa essere a sua volta
misericordiosa.
5. La Chiesa del
cenacolo è una Chiesa eucaristica, che non può vivere senza il dono del corpo e
del sangue di Cristo. È una Chiesa in donazione, fino a farsi cibo per ogni
essere umano.
6. Il dono di sé la
porta fino al martirio, espressione culmine della sua dimensione eucaristica.
Perseguitata essa prega per i persecutori e per essi “spezza” il suo corpo e
“versa” il suo sangue, garanzia di fecondità evangelica.
7. La Chiesa del
cenacolo è una Chiesa sacerdotale, che “fa” la memoria dell’offerta sacerdotale
del Signore. Con lui si offre al Padre e coinvolge nella sua offerta il mondo
intero. È una Chiesa ministeriale, con uomini scelti per rendere visibili i
gesti di Cristo e che si pongono a suo servizio perché il mandato “Fate questo”
in sua memoria permanga vivo e attuale.
8. La Chiesa del
cenacolo è il luogo dove si vive l’amore reciproco, dove ognuno si fa attento
all’altro, dove le diversità di vocazioni, di ministeri, così come delle
culture, vivono al servizio l’uno dell’altro, facendo a gara a chi mette in
luce il bene dell’altro e lo valorizza.
9. La Chiesa del
cenacolo condivide il sogno di Dio, l’unità e per l’unità innalza la sua
incessante preghiera. La sua missione è penetrare in ogni disunità e sanarla. L’unità
è la sua ragion d’essere e il criterio di valutazione delle sue scelte e delle
sue opere, e l’obiettivo verso cui riorientarle costantemente.
10. La Chiesa del
cenacolo è il luogo permanente della presenza del Signore risorto, dove lo si
può incontrare, riconoscere nella fede, sperimentare e proclamare “Signore mio,
Dio mio” in una benedizione e lode perenni.
11. La Chiesa del
cenacolo è mariana. Assicura il primato dell’ascolto, della carismaticità, del
sacerdozio regale, della laicità del popolo di Dio, della sua essenziale
componente femminile. Con Maria vive la dimensione sponsale, la fedeltà al suo
Signore, la verginità, la totale e esclusiva dedizione al Vangelo e all’avvento
del Regno. Con Maria impara a pregare incessantemente e concordemente: è una
Chiesa orante.
12. La Chiesa del
cenacolo è carismatica, avvolta dal fuoco dello Spirito Santo.
13. La Chiesa del
cenacolo è una famiglia, con un solo cuore e una sola anima, unita attorno alla
mensa della parola e dell’Eucaristia, pronta alla condivisione dell’esperienza
di fede e di beni materiali.
14. La Chiesa del
cenacolo è “in uscita”…