Dopo gli esercizi spirituali, da mercoledì eccoci nuovamente ad Aix, dove tutto è cominciato.
Riprendiamo il cammino di studio. P. Asodo, venuto da Roma (per la verità da più lontano... dall'Indonesia!) per farci conoscere lo straordinario slancio missionario degli Oblati nel mondo intero. Per due giorni ci ha condotto da continente in continente, rendendoci consapevoli anche delle difficoltà e dei cambiamenti strutturali richiesti per rispondere in maniera sempre più adeguata alle esigenze della missione oggi.Cosa di meglio allora che rileggere l’ispirata “Prefazione” alla Regola che sant’Eugenio scrisse nel 1818 dando il via alla sua opera missionaria? Con un semplice strumento per indicizzare le parole del testo balza in primo piano Gesù Cristo! La grandezza diversa delle parole indicano la loro frequenza nel testo.
La prima è dunque Gesù Cristo. Poteva essere diversamente? È
lui che ha ispirato il fondatore, lui che l’ha chiamato, lui che egli ha voluto
seguire, lui ha voluto annunciare, far conoscere... La seconda parola che
ricorre con più frequenza è “santità”. Anche qui nessuna meraviglia: da subito
aveva capito che è la condizione essenziale per compiere l’opera di
evangelizzazione insieme con i suoi compagni. Vengono poi i destinatari: la
gente, i cristiani, le anime… non si vive per se stessi, ma per gli altri. E
poi, e poi… quante parole belle, che è bene avere sempre sott’occhio e che
continuano ad ispirare la Famiglia oblata.























