giovedì 3 luglio 2025

"Vanno tutti sulle cime..."


Cena pugliese, naturalmente con le orecchiette… Ma la sorpresa è arrivata dopo cena. Il gruppo delle Puglie, tutte coppie sposate, ha raccontato la propria esperienza di vita. Il Vangelo è vivo! Quanta fede! La Chiesa è viva! Quanti capolavori dello Spirito… Dovremmo tornare a raccontarci le esperienze. Dovremmo continuare a vivere il Vangelo con radicalità.

Questa mattina, dopo aver “dettato” la meditazione (così si dice in termine tecnico), siamo partiti per Baita Segantini. Una bella passeggiata sui monti, come si faceva nelle Mariapoli che si tenevano qui a Fiera di Primiero. E lassù, sui prati, attorniati dalle cime maestose, continuiamo il “ritorno in Galilea”, alle origini della nostra vocazione…




mercoledì 2 luglio 2025

Ritorno alle origini per vivere il presente in pienezza


 

Lucia Abignente fa la parte storica, io quella spirituale e Rino Ventriglia l’applicazione alla vita quotidiana: che bella equipe! Un autentico cammino di ritorno alle origini per vivere con pienezza nel presente.

Ieri in cammino per Trento dove tutto è iniziato. Oggi nella chiesa dei Cappuccini a Fiera di Primiero dove vi è stato un nuovo inizio…



Una sincera risposta all’invito di Gesù: “Vi aspetto in Galilea”, dove tutto è iniziato, per un nuovo inizio.



martedì 1 luglio 2025

Tonadico


Da domenica sono a Tonadico con 70 focolarini e focolarine per tornare alle radici del carisma. Un’esperienza profonda, iniziata lo scorso anno.






lunedì 30 giugno 2025

Un magnifico giardino: Chiara Lubich e i religiosi

 


Un nuovo bel libro della Collana “Studi e Documenti” del Centro Chiara Lubich. Alba Sgariglia ne ha fatto recentemente la presentazione. Riporto le sue risposte a due domande:

Il testo approfondisce il rapporto tra il carisma dell’unità e i carismi di numerosi ordini religiosi. Puoi dirci qualcosa a riguardo? Cosa emerge dal testo?

Ci troviamo senza dubbio di fronte ad un testo molto ricco e un po’ unico nel suo genere. Già il titolo del volume “Un magnifico giardino” è molto eloquente. Riprende infatti una metafora usata da Chiara Lubich per esprimere la straordinaria, colorata varietà dei carismi presenti in duemila anni dalla nascita della Chiesa. Un modo originale, “poetico”, per descrivere una profonda realtà ecclesiologica: quel “profilo mariano” rappresentato dai carismi che da sempre ha affiancato il “profilo petrino”, cioè la Chiesa istituzione.

Nella storia del carisma dell’unità assistiamo a questa funzione in modo molto evidente: un carisma nascente, nuovo, annunciato da una giovane donna, laica, che in breve tempo si diffonde e dilaga nel mondo. Accanto a lei, fin da subito (siamo ancora nei primi anni ’40) troviamo ordini religiosi, i più vari, che attraverso alcuni esponenti, colpiti dalla luce di questa vita evangelica rinnovata, si fanno a loro volta “sostenitori”, “difensori”, “portavoci “del messaggio; messaggio nel quale trovano essi stessi, ciascuno personalmente, nuova vitalità e nuovo slancio nei confronti anzitutto del proprio carisma.

Tutto ciò è particolarmente sorprendente nello studio offerto da questo volume. I molteplici documenti riportati attestano dalla viva voce dei protagonisti l’esperienza vissuta. Ne ricordo solo uno a mo’ di esempio, che mi sembra esprima anche gli altri. Un francescano, in una lettera del 1954 scrive: “Alla luce dell’Ideale dell’unità ho riscoperto il senso della mia vocazione francescana e sacerdotale” (p.78).

È quello che è accaduto a tanti, religiosi e religiose che hanno avvicinato il carisma dell’unità: una profonda riscoperta del proprio fondatore, dello specifico del proprio carisma, in comunione con gli altri carismi, con gli altri “fiori” del magnifico giardino della Chiesa.

Penso che questa sia una delle peculiarità più “nuove”, più originali, più sfidanti del messaggio di Chiara, e non solo per l’epoca postbellica e preconciliare in cui nasce, ma ancora oggi, per le sfide che pone il terzo millennio.

Sembra un paradosso, come ben esprime padre Silva nella sua prefazione: il carisma di Chiara ha la missione di portare l’unità tra i carismi. Una missione tutta “mariana” nel senso che - cito dalla prefazione -: “è Maria che nel Cenacolo lega tra loro gli apostoli senza avere la missione dell’apostolo” (p.14).

È un testo che ha per oggetto il rapporto dell’Ideale con gli altri carismi. Può essere una lettura utile e formativa per tutti gli appartenenti all’Opera di Maria?

Senz’altro può esserlo perché, se da una parte emerge ciò che il carisma dell’unità ha suscitato negli altri carismi, la ricerca di questo volume della collana “Studi e Documenti” verte anche sul ruolo veramente unico, straordinario, che i carismi antichi - per così dire - hanno avuto accanto ad un carisma così nuovo e diverso da quelli esistenti all’epoca.

Nelle situazioni più difficili e complesse dei tempi in cui il Movimento era all’esame del Sant’Uffizio, i religiosi sono stati di grande sostegno - spirituale e non solo -, per Chiara e per i suoi primi e prime compagne. La loro presenza dava la sicurezza a Chiara – quasi una garanzia - di essere ben innestata nell’albero secolare della Chiesa e al tempo stesso era una conferma per la novità che il suo carisma proponeva.

È una storia che si conosce poco. Una storia tutta da scoprire, a mio parere, non solo per tutti gli appartenenti all’Opera di Maria, ma anche per ricercatori e quanti sono interessati a cogliere il “soffio dello Spirito” nel disegnare la storia dei carismi nella Chiesa, la continuità e insieme la novità di ciascuno.

Il testo “Un magnifico giardino” fa emergere - si potrebbe dire ricorrendo ancora a termini teologici – la “pericoresi”, la “mutua inabitazione” tra i carismi e la loro funzione nei rapporti della Chiesa istituzione: un dato importante, attualissimo che - nella scia del cammino sinodale intrapreso -, conferma la “coessenzialità” delle due componenti (carismi e istituzione), recentemente menzionata anche da papa Leone ai responsabili delle Aggregazioni laicali, il 6 giugno scorso (cf. Leone XIV, Alle aggregazioni laicali, 6 giugno 2025).

domenica 29 giugno 2025

Un buon pastore scriteriato

Augustinus è stato pastore. Quando abbiamo letto la parabola evangelica del pastore che va in cerca della pecora smarrita ha scosso la testa. “Gesù era un falegname e sicuramente era un bravo artigiano. Ma di greggi non se ne intende”. E mi spiega che innanzitutto una pecora non si perde mai da sola, sono sempre almeno in due. Inoltre non si lascia il gregge nel deserto per andare in cerca delle pecore che si sono smarrite; prima di porta il gregge all’ovile, al sicuro, poi si va a cercare quelle disperse.

Forse anche gli ascoltatori di Gesù si saranno guardati gli uni gli altri e si saranno domandati cosa stesse mai raccontando. Spesso le parabole di Gesù non tornano. Ma lui lo fa apposta, le sue storie sono sempre paradossali. Il fatto è che devono lasciare intuire così… “dell’altro mondo”, dove appunto le cose funzionano in modo diverso da questo mondo!

Così per questa parabole, che abbiamo nello nella festa del Cuore di Gesù. Sì, questo pastore fa cose inaudite, autentiche pazzie, che vanno contro il buon senso, anche per una sola pecora! Non è una pazzia mettere in gioco la sua vita per salvare la nostra? Anche per uno solo! Ognuno di noi è amato personalmente, è unico! 

sabato 28 giugno 2025

La vita che va

L’anno accademico è terminato. Alcuni dei nostri studenti dello Scolasticato Internazionale tornano nei loro paesi di origine, altri ne arrivano: venerdì sera festa di congedo. La vita continua…

Oggi ancora in festa, prima della dispersione estiva, con tutta via Aurelia 290, una realtà complessa, dove vivono tre comunità distinte e unite. Anche qui alcuni partono definitivamente, altri arrivano. La vita continua…

Sì, è un mistero la vita, ogni giorno nuova anche se a volte sembra sempre la stessa. Chi va e chi viene, chi cresce e chi decresce…

Ancora un po’, un po’ soltanto, e siamo alla meta. 





venerdì 27 giugno 2025

La grande squadra dell'UPM

Mi sono meritato una “Laurea honoris causa”! Semplicemente per le due lezioni che ho tenuto all’UPM e che, come tutte le altre, hanno fatto il giro del mondo. 

Nel bel prato retrostante gli uffici mercoledì c’è stato un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato al programma; non immaginavo che dietro le quinte ci fossero così tante persone, tra tecnici, traduttori… Mai come quest’anno il corso dell’Università Popolare Mariana ha avuto così tanto successo: davvero è il frutto di una grande collaborazione. Grazie a tutti!