domenica 21 dicembre 2025

Non temere!

La parola più bella del Vangelo di oggi è quella che l’angelo rivolge a Giuseppe, la stessa che rivolge a Maria: “Non temere”, la stessa che Dio ha rivolto ad Abramo, Mosè, Giosue, e che Gesù a ripetuto a Pietro, Giairo, gli apostoli… È una parola che torna più di 80 volte nella Bibbia …  Non temere! Un messaggio pieno di speranza che Dio rivolge a Giuseppe come ad ogni uomo, al suo popolo e all’umanità intera. Ci conosce bene questo Dio che ci ha plasmati, conosce le nostre fragilità, le nostre paure, le nostre debolezze.

Giuseppe è tutti noi ogni volta che ci troviamo in una situazione inattesa, che supera le nostre forze. Sono tanti gli eventi più grandi di noi che capitano a noi o attorno a noi, davanti ai quali non sappiamo cosa fare, ci sentiamo persi. Anche a noi l’assicurazione da parte di un angelo: “Non temere!”. Non temere perché la storia, quella piccola e quella grande, l’ha in mano Dio, siamo in mani sicure. Può accadere di tutto, ma non siamo in balia degli eventi, non siamo mai soli ad affrontare le prove, a rispondere alle richieste di Dio, anche quando ci sembrano troppo grandi e noi ci sentiamo troppo piccoli: siamo nelle sue mani, a lui solo la soluzione, pensa lui a tutto.

sabato 20 dicembre 2025

Natale al Claretianum

 

Quando ebbi il breve colloqui con papa Francesco in occasione dei 50 anni del Claretianum, gli presentai il mio cammino di tutti questi anni. “Che bel percorso!”, mi disse il Papa.

Ormai sono emerito, un pezzo da museo, meramente decorativo. Ma ci faccio sempre bella figura ed è bello essere presente per convegni e feste, come gli auguri di Natale di quest’anno.





venerdì 19 dicembre 2025

Gli ulivi di Santa Maria a Vico

Troppo belli gli uliveti delle colline attorno a Santa Maria a Vico.

Li ho decantato a Rita… che anche questa volta mi aveva già preparato una bottiglia del suo olio.






giovedì 18 dicembre 2025

Immortali? No grazie

Alcuni super ricchi sono convinti che grazie ai trapianti di organi e alle nuove tecniche mediche non moriranno mai: immortali.

No, non siamo immortali.

Siamo molto di più...

Siamo eterni!

mercoledì 17 dicembre 2025

Non una teoria ma un'esperienza

Questa mattina ritiro alla comunità oblata di Santa Maria a Vico, ricordando la missione che Dio ci ha affidato attraverso sant’Eugenio. 

Il carisma che con lui condividiamo, è racchiuso in una parola all’inizio della Regola: «insegnare chi è Gesù Cristo». Con questa missione il Salvatore ci chiama a collaborare con lui, a continuare la sua opera. Ma per insegnare chi è Gesù Cristo prima occorre naturalmente imparare chi è Gesù Cristo. Ed ecco allora la seconda Regola: «Per essere cooperatori del Salvatore, [gli Oblati] si impegnano a conoscerlo più intimamente, a immedesimarsi con lui, a lasciarlo vivere in loro» (C 2). Tre verbo straordinari, da meditare uno per uno.

La fede cristiana non è una teoria o una filosofia, un credo astratto, ma l’incontro personale con Cristo; l’annuncio cristiano non è propaganda, ma la comunicazione di un’esperienza per coinvolgere altri nella medesima esperienza.

Il primo annuncio cristiano è stato quello di Maria Maddalena. Il giorno di Pasqua non dà agli apostoli riuniti in cenacolo il grande annuncio: “Il Signore è risorto!”. Dice piuttosto: “Ho visto il Signore”: l’ha incontrato nel giardino. Trasmette un'esperienza! Lo stesso fanno gli apostoli una volta che torna Tommaso, assente al momento della venuta del Risorto. Non gli annunciano che il Signore è risorto, ma: “Abbiamo visto il Signore”: l’avevano visto arrivare nel cenacolo. Condividono un’esperienza. E la prima Lettera di Giovanni: “Vi annunciamo la Vita”. Come? Raccontando un’esperienza diretta con Gesù: “Ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita; (…) quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi”. Con la stessa forza si esprime Paolo. Pur vivendo in un tempo ormai lontano da quello di Gesù, anche lui può gridare: «Non ho visto Gesù, nostro Signore?» (1 Cor 9, 1).

Per annunciare Gesù occorre conoscerlo sempre più intimamente, immedesimarsi con lui, lasciarlo vivere in noi…

martedì 16 dicembre 2025

L’alfabeto matto da Città Nuova


 

Sul sito di Città Nuova è apparso, quale strenna di Natale, l’alfabeto matto! Lo si può leggere gratis scaricando l’app, alla sezione Allegati.

Buona lettura!



lunedì 15 dicembre 2025

Toponomastica oblata


 
A Camigliano la via principale del paese è dedicata a p. Armando Messuri, il cittadino che più si è distinto.

A Santa Maria a Vico ho visto due minuscoli vicoletti (qui di chiamano "vico"... siamo o non siamo a Santa Maria a Vico?), intitolati a due Oblati molto diversi l’uno dall’altro. 

P. Gaetano Drago è stato assistente generale, ha girato il mondo, era un artista, uno scrittore… Beh, si merita un vicolo con 20 numeri civici, dal quale si intravede la cappella dell’Assunta e il campanile della chiesa.



P. Saverio di Nunzio è invece un Oblato umile, semplice, un pastore buono come il pane, che ha saputo farsi amare. Si contenta di un vicoletto stretto stretto con 12 numeri civici.