Oltrepasso
Corso Vittorio Emanuele II, che taglia la città da est a ovest, e
immediatamente mi trovo in un’altra città, totalmente diversa: un groviglio di
strade, persone sedute sulla soglia di casa, biancheria stesa alle finestre, bambini
che giocano, tende di finto pizzo che sventolano davanti alle porte. L’unica
cosa che accomuna le due città la lingua, per me completamente incomprensibile.
Trovo la
strada dove le donne preparano le orecchiette, su tavoli disposti lungo la via,
le corti con le persone a crocchio. Mi stupisce la targa con il nome di una
zona: “Corte lascia fare a Dio”. Leggo a voce alta la scritta a due donne
sedute nel vicolo sull’uscio di casa e domando se è proprio vero che quella
corte si chiama così. Ne sono orgogliose, hanno sempre sotto gli occhi un
programma di vita.  | Corte lascia fare a Dio | 
Fede,
arte, affari, tutto si intreccia in questa caotica città antica. Merita davvero
d’essere la capitale del Sud.
… lascia
fare a Dio!
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