Era proprio Lui.
Stava controluce, ma era proprio Lui. Lo riconoscevo e non lo riconoscevo nei 
suoi lineamenti, ma era proprio Lui. Ansimante, caddi in ginocchio e lo
guardai. 
- Pietro, mi ami?
- Ti amo, gli
dissi con la passione di sempre.
- Mi ami più di
tutti?
- Sì, Maestro,
gli gridai con convinzione, mentre mi sentivo il cuore in gola, e non era più
per la corsa nell’acqua.
- Pietro, mi ami
veramente?
La terza volta!
Mi sentii schiantare il cuore. Mi sentii vacillare. M’invase un timore oscuro…  il mio tradimento, il mio triplice
tradimento: 
Lo guardai di
nuovo. Lo riconoscevo e non lo riconoscevo, tra il velo delle lacrime, ma era
Lui. Ora soltanto, dal baratro del mio tradimento, potevo dire la verità:
- Tu lo sai  – sussurrai con un
filo di voce, ma fu la mia vita a dirglielo –, tu sai tutto, tu lo sai  che ti amo.
- Pasci le mie
pecorelle.
- Cosa?
- Ho detto:
“Pasci le mie pecorelle”.
È successo così. 
È così che mi ha
aperto la via. 
È stato tanti
anni fa.
Da quel giorno
che percorro il
mondo 
parlando di Lui,
testimoniando
l’amore.
Con il racconto di Pietro terminano i Racconti
di Cafarnao. Da narratore – sul palco
fino a quel momento io facevo semplicemente me stesso – sono diventato protagonista:
hanno voluto che fossi io a impersonare Pietro anziano… Potessi dire davvero,
dal cuore, quelle sue parole, potessi dirle davvero con la vita.

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