sabato 17 maggio 2025

La storia bella di Marino

Questa mattina, come ogni anno, un gruppo di studenti dell’Università Salesiana che seguono il corso per i formatori della vita religiosa, sono stati in visita alla comunità di Marino per conoscere la storia e il lavoro di pastorale giovanile che si fa tuttora. Ho dato anche la mia piccola testimonianza…

Dare vita a una “Scuola apostolica” era stato il sogno di p. Armando Messuri, «occupazione e desiderio dei miei primissimi anni di lavoro», come scrisse il 23 ottobre 1941. P. Armando muore e il sogno con lui. O forse no… Rimane a lungo sotto terra, occorre aspettare più di vent’anni, ma infine nasce qualcosa di nuovo.

Tutto inizia con p. Marcello Fidelibus, un Oblato agli antipodi di p. Armando, come fisionomia, come carattere… ma con la stessa passione per i giovani. Si trova a Monte Mario, un quartiere popolare di Roma. Davanti alla loro scuola incontra tanti ragazzi che si sen­tono un po’ soli, un po’ sbandati. Privi di cultura religio­sa, lontani dai sacramenti, immersi in un ambiente pie­namente secolarizzato, ma sensibili al richiamo dei grandi valori della vita.

«Per quattro mesi – racconta il padre – non ho parlato di Dio, ho cercato di voler loro bene. L’amore era ascolto, interesse ai loro interessi, rispettando la loro li­bertà». Cerca di vivere con loro, parla di sport, del più e del meno, come si suole fare. L’importante è stare con loro. «Si trattava di essere uno di loro. Quando stavo con loro erano contenti, pur stando così, senza far niente di particolare. Per loro era la pace». Sta con loro cercando di amare in Dio.

I giovani si sentono attratti dall’amore che l’Oblato ha per loro e incominciano ad aspettarlo e a in­teressarsi, a loro volta, della sua vita e dei suoi ideali. Sono i tempi nei quai sta per iniziare la contestazione giovane, il famoso Sessantotto. «Sì, tutto si può contestare, e tutto in effetti veniva contestato. Non si può contestare l’amore. Tutti infatti hanno bisogno di essere amati. Questi ragazzi hanno sentito che in fondo volevo loro bene. Era l’amore ad attirare questi giovani. La carità è tutto».

Nel frattempo p. Marcello prende contatto con altri giovani del Centro Italia. Cominciano a leggere insieme il Vangelo… Alla fine del 1967 matura il desiderio di comunità per appro­fondire la nuova esperienza che avevano incominciato.

Su consiglio di p. Marino Merlo, allora superiore nella casa di formazione a Firenze, p. Marcello inizia a cercare una abitazione per rendere stabile il cammino formativo dei giovani incontrati a Roma. I giovani, dopo una Messa celebrata assieme, chiedono a Dio una casa: «L’abbiamo chiesta a Chi ne aveva tante: in sostanza eravamo squattrinati, ma pieni di fede. Gli abbiamo detto: Noi ti facciamo una casa “spirituale”, tra noi. Tu ce la fai di “mattoni”? Ci ha preso in parola, qualche giorno dopo la casa c’era». Sì, ma dov’era la casa che l’Eterno Padre aveva preparato? A Marino!

Le suore della Santa Famiglia, quelle di cui p. Armando era stato cappellano, saputo che quell’Oblato cercava una casa per i suoi giovani, gli dicono che lì vicino c’è una signora che vive da sola, che ha una casa libera… P. Marcello si presenta, le racconta quanto sta facendo con i giovani… La signora l’ascolta e poi gli dice: “La manda p. Messuri”. Lì per lì p. Marcello non capisce bene… “Sì, p. Messuri aveva in cuore i giovani, avrebbe voluto dare vita a una comunità così. La manda p. Messuno: oggi è l’anniversario della sua morte…”. P. Armando aveva risollevato dalla profonda depressione quella signora, Caterina Solina, e ne custodiva i beni quando fu ucciso.

A fine agosto 1967 arrivano a Marino 11 giovani, altri due si aggiungeranno più tardi. Ma l’abitazione messa a disposizione dalla signora Solina è disabitata da quattro anni. Mancano i dormitori, i servizi, il riscaldamento. P. Marino chiede alle Suore della Santa Famiglia ospitalità per lui e per tutti i giovani. Le suore, generosissime, mettono a disposizione un settore della loro casa per dormire e per studiare: il diavolo in convento!

Finalmente la nuova casa è adattata alla meglio, grazie al lavoro di Fr. Giuseppe Bigliami, e il 14 ottobre 1967 inizia il Centro Giovanile di Marino. Da allora centinaia e centinaia di giovani hanno trovato qui la loro vocazione. Molti di loro sono divenuti Missionari Oblati.

Due anni più tardi si apre il noviziato e nel 1973, a Vermicino, presso Frascati, lo scolasticato. L’intero complesso delle case di formazione è oggi intestato a p. Armando Messuri “in ricordo della sua luminosa carità”.





1 commento:

  1. È bello leggere queste storie di vita, di fede e azione. Danno coraggio.Grazie. Elisabetta

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