lunedì 4 agosto 2025

I giovani di 42 anni fa

Con sorpresa mi giunge un messaggio che mi riporta indietro di 42 anni:

“Ho sentito le parole che sono state dette in questi giorni durante il giubileo dei giovani a Roma. Nella mente sono risuonare le parole che avevi detto a noi giovani di allora al congresso dei giovani a Sassone nel 1983. Ora da pensionato ricordando il senso delle tue parole, ho capito come sono state fondanti nella mia vita le tue riflessioni. Non ho più ritrovato quel tuo intervento che era stato pubblicato sulla rivista “Costruire”. Solo per dirti grazie per allora e per ora. Gerardo”.

domenica 3 agosto 2025

Giovani, diventate umani, cristiani, santi

Il giubileo dei giovani. Che evento! Ci ha mostrato un mondo che i media purtroppo ignorano: giovani con desideri grandi, generosi, propositivi…

Le parole di papa Leone li hanno interpretati e hanno rilanciato mete alte e concrete: «Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno». Hanno riproposto il progetto di Giovanni Paolo II, durante la Gmg del 2000: «È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna».

Sì, creare una società più umana e fraterna; senso civico; impegno sociale… Mi riecheggia il famoso programma lanciato da Eugenio de Mazenod agli Oblati: «Aiutare le persone a diventare umani, cristiani, santi»

sabato 2 agosto 2025

L'inaspettato successo dell'alfabeto matto

Chi avrebbe mai immaginato che il mio libretto L’alfabeto matto avrebbe riscosso tanto successo? I messaggi sono innumerevoli. Mi meraviglio che tanti si meraviglino dei miei scarabocchi e li trovino artistici! Fra l’altro hanno sempre corredato i miei post. Non sapevo bastasse così poco per far contente le persone.

I “bellissimo”, “bravissimo”, si sprecano, così come Delizioso, Geniale, Mitico, Originale… (possiamo rifarci un alfabeto!). E si continua con:

Un vero dono!!!

Troppo forte. Eccezionale!

Riservi sorprese sempre nuove!!! Anche gli acquerelli sono incantevoli!!

Non conoscevo il tuo talento di artista! Bello!

Ti facciamo socio onorario degli artisti in rete x i tuoi dipinti bellissimi

Davvero originale… e soprattutto chiaro riflesso delle sue doti artistiche…

Quell’alfabeto mi sembra come un gioco ma certamente un po' matto.

Questo sì che è geniale, con la G!

Oggi è il mio primo giorno di vacanza ed eccoti con me, a farmi compagnia e "deliziarmi" con giochi di parole che ne raccontano in fondo una sola: l'amore, profondo che abita nel tuo cuore e mi ha spinta a leggere d'un fiato l'Alfabeto matto"!

Originale nell'idea e nel testo.

"Che bello! La parola più giusta che rallegra gli occhi e allarga il cuore"... per questo originale e accattivante alfabeto! Grazie! E che dire dei tuoi schizzi? Cosi leggeri e carichi di “trasparenze”...

Sei anche un artista? Le illustrazioni sono bellissime!

L'ho letto tutto di fila nella corsa della Metro tra Termini e l'Eur... Questi sono i tuoi deliri quando hai la febbre? Complimenti.

Stupendo e semplicissimo canto alla vita in tutte le sue dimensioni…. L'ho letto d'un fiato… ma lo rileggerò poi con calma per Assaporarlo Berlo, Centellinarlo… ABC!

Ingenuamente divertente!

Semplice, fantasioso, profondo, anche divertente e bello, con i tuoi disegni!

Sei unico! Ho letto … bello e originale…

L'ho letto d'un fiato! Bellissimo e, in quanto bello, c'è sotto del Divino.

Un libretto simpatico. Lo leggerò "d'un fiato"

Tu proprio non finirai mai di stupirci con i tuoi innumerevoli talenti.

Non sapevo che fossi anche pittore oltre che scrittore, poeta e teologo (forse non in questo ordine).

Lettura piacevole, divertente e originale. Un vero artista.

venerdì 1 agosto 2025

Un percorso espositivo per i 200 anni

 

A febbraio 2026 gli Oblati celebrano i 200 anni dell’approvazione della Regola. Per l’occasione abbiamo pensato di allestire una mostra nella nostra casa generalizia. L’inaugurazione, di fatto, è avvenuta con la visita dei 600 giovani giunti a Roma per il giubileo dei giovani. Il 22 luglio, a piccoli gruppi linguistici, tutti e 600 hanno visitato la mostra con grandissimo interesse.

Il progetto l’avevo scritto da tempo in poche righe, ma la realizzazione è stata di Roberto Villa e della sua equipe e ha richiesto molte energie.

Prima tappa: Corridoio d’ingresso: La missione oggi. Dove sono oggi gli Oblati? cosa fanno? da cosa sono motivati? Domina una grande mappa del mondo con la nostra presenza e tanti pannelli con la nostra gente. Le parole chiave, in tante lingue, sono quelle che ci caratterizzano da sempre: Osare grande come il mondo; Audaci per il Vangelo; “La carità abbraccia tutto. E per nuovi bisogni sa inventare nuove strategie”; Vicini alla gente…

Seconda tappa: il lungo corridoio centrale. Anno dopo anno, continente dopo continente, le foto storiche e quelle di oggi, illustrano la storia della nostra missione nel mondo. Tanti volti, tanti luoghi… è una carrellata impressionante di vita. E ancora tante parole e frasi care alla nostra tradizione, tra cui: «Fanno di tutto per suscitare o risvegliare la fede in coloro a cui sono inviati e far loro scoprire “chi è Cristo”»; «rendere gli uomini prima ragionevoli, poi cristiani e infine aiutarli a diventare santi»; specialisti delle missioni difficili...

Terza tappa: Sala conferenze. Il cuore della vocazione oblata: il crocifisso di sant’Eugenio e l’Immacolata (ho dovuto cedere il dipinto straordinariamente bello della “Figlia Immacolata del Padre” che avevo nel mio ufficio…); il quadro del Fondatore e del primo compagno. Soprattutto il ricordo dell’evento dell’approvazione della Regola, 200 anni fa, con riproduzione della Regola di allora e del decreto di approvazione di Leone XII. In questa sala, su un grande schermo, scorre un video che riassume la missione oblata in tutte le sue sfaccettature.

Quarta tappa: l’atrio della cappella. Qui il frutto del carisma: i nostri beati e santi, con l’invito di Eugenio: “In nome di Dio, siamo santi!”.

Ultima tappa: si entra nella cappella dove sono conservati i nostri tesori: il cuore di sant’Eugenio, famosa la statua dell’Immacolata, l’altare dei primi voti…

Buona visita!



giovedì 31 luglio 2025

L'alfabeto matto / Z


 

E l’alfabeto matto dov’è finito? Lo chiude naturalmente la Z!

Intanto è diventato un libretto con i miei scarabocchi che illustrano le varie lettere.

Z

Con lo Zero azzero tutto

oppur all’infinito vo moltiplicando.

Tra Zenzero e Zanzara

Zucchero e Zerbino

Zazzera e Zagara

un bel po’ di parole nello

Zaino tengo in serbo

e avanti a tutta forza

a Zig e Zag.

Grazie a Zappa e Zolla

mi son prestata anche al gran poeta

che il sabato del villaggio vede tornare

“fischiando, il Zappatore”.

Son l’ultima del coro non certo lo

Zimbello,                                                                     

decisa taglio l’alfabeto:

Zac. 

mercoledì 30 luglio 2025

Il nostro Giubileo con i giovani

 

Un’altra giornata straordinaria con i nostri giovani. Oggi santa Maria in Campitelli, uno dei luoghi più tranquilli, silenziosi e ariosi di Roma, tra il Portico di Ottavia e il Teatro Marcello. La grande chiesa si erge maestosa con sulla facciata possenti e alte colonne a simboleggiare la saldezza della fede.

Siamo qui per ricordare, come fa ogni anno la Famiglia oblata di Roma, per ricordare il 15 febbraio del 1826, quando sant’Eugenio vi pregò tutta la mattinata, seguendo 9 messe una dietro l’altra.

Ai giovani ho raccontato tutta la storia legata a quel luogo, al palazzo di fronte dove si teneva la riunione dei cardinali che avrebbero dovuto indicare al Papa se approvare o no il nuovo gruppo di missionari da poco nato… Una storia che non mi stanco mai di raccontare…

Nei giorni precedenti la preghiera di sant’Eugenio si era particolarmente intensa. «Devo confessare che non avevo mai pregato tanto, e nemmeno avevo pregato con tanta letizia interiore, frutto di una fiducia assoluta ma filiale fino a parlare con Nostro Signore, come oso pensare che l’avrei fatto se avessi avuto la fortuna di vivere quando passò su questa terra... Specialmente al momento della comunione, quando il nostro divin Salvatore è lì per darci la prova più grande di amore, ero portato ad abbandonarmi ai sentimenti che la sua divina presenza e l’immensa sua misericordia in questi istanti preziosi ispirava alla mia povera anima, sentimenti mai provati più intensamente mentre non vedevo respinto un peccatore come me».

Quella mattina, scrive, «Mi sono recato in fretta dal signor cardinal Pacca per potergli dire ancora una parola prima che gli altri cardinali si riunissero a casa sua. Ho detto a sua eminenza che durante il loro incontro sarei rimasto nella chiesa di Campitelli. Così, in caso di necessità, avrebbero potuto trovarmi sul posto, visto che questa chiesa si trova di fronte al palazzo del cardinale. Uscendo, ho raccomandato di avvertirmi non appena la riunione fosse terminata. Proprio questo hanno dimenticato, al punto che ho potuto ascoltare a mio agio, e senza agitazione, nove messe, una dopo l’altra. Ebbene, devo dire che non sono mai stato così bene in una chiesa. Quand’ero entrato, avevo preso la mia decisione, determinato a pregare con tutto il mio cuore, mentre i cardinali trattavano delle nostre questioni. Il tempo mi è sembrato breve…».

Dopo la mia “prolusione”, il superiore generale ha celebrato la Messa con i giovani e con lui tutti gli Oblati che accompagnano. Intensità di preghiera e un’esplosione di felicità.

martedì 29 luglio 2025

I giovani della speranza

Dai bambini e i ragazzi sono passato ai giovani. 

Sono 600 quelli portati a Roma dagli Oblati per il giubileo, dal Canada, Stati Uniti, Messico, Senegal, Zambia, mezza Europa, Italia compresa, naturalmente, da Triste a Cagliari a Palermo. Una bellissima squadra che oggi si è ritrovata qui alla nostra casa di via Aurelia.

Tutto allestito nel parco dove si è svolto l’incontro: canti, “catechesi” del superiore generale con dialogo, condivisione, adorazione, pranzo a sacco offerto dalla casa… Poi a gruppetti linguistici visita guidata alla mostra allestita all’interno.

Ordine, armonia, rispetto, intesa: che bella gente! E quanto ascolto, quanto interesse… 

"Giubileo della speranza": Sono loro la speranza!









lunedì 28 luglio 2025

L'alfabeto matto / U-V

Sono di passaggio a Prato proprio nel giorno della festa del Sacro Cingolo della Madonna, la reliquia nella quale la città si identifica. È metà della cintura originaria, chissà dove sarà la seconda metà. Si tratta probabilmente di una reliquia di “contatto”, ossia posata sopra la tomba della Madonna a Gerusalemme. Sia come sia è il simbolo della devozione a Maria di tutta una città.

Ricordo quando andai a baciare la reliquia insieme a mia mamma...

Ancora qualche messaggio sulle “Vacanze geniali in famiglia”:

- Grazie a tutti per questa vacanza... è davvero geniale. È stata una continua scelta di accoglienza reciproca con parole, gesti ma anche muscoli e teste. Amore concreto e gratuito: ci avete tirato fuori dal fango, curato quando stavamo male, permesso di fare una favolosa gita da novelli sposi. Abbiamo camminato, giocato, nuotato, cantato, pregato, arrampicato, bevuto, sorriso, festeggiato insieme a prescindere dall'età, dal meteo e da tutte le cose che ci possono distinguere, ricordandoci che quando ci amiamo concretamente Gesù è in mezzo a noi e Lui anima e dà sapore ad ogni singolo attimo. Grazie e "Sempre avanti" come dicono i montanari veri.

- Lasciami dire qualcosa con il cuore di chi cerca di camminare nello spirito dell’unità. Chiara Lubich ci ricordava spesso: "Dio è amore. E chi vive l’amore, vive Dio." E quello che racconti è proprio questo: amore vissuto, concreto, gratuito. È il Vangelo fatto carne tra di noi, lì dove ci si accoglie, ci si aiuta anche nel fango, ci si accompagna nella gioia e nella fatica, si ride, si prega, si canta… insieme. Avete creato un pezzetto di Paradiso sulla terra, un “noi” dove ognuno si sente a casa, perché amato così com’è. È lì che Gesù in mezzo diventa palpabile, quasi visibile, e ci si accorge che davvero vale la pena vivere per Lui e con Lui tra noi. Allora sì, “Sempre avanti!”, come dicevano i montanari… e anche Chiara: "Non ci fermiamo mai: l'amore vero non ha soste."

- Grazie grazie a tutti della splendida vacanza geniale che ci supera e stupisce ogni volta, lasciandoci nell'incanto di un'esperienza vera, fatta insieme! Questa mattina mentre andavo al lavoro mi sembrava strano essere sola in mezzo alla gente che non sapeva nulla della nostra ricchezza, ma sentivo che eravate tutti con me, nella stessa strada ormai intrapresa insieme! 

U

Sono Unica

come tutte le parole,

come lo è ogni persona.

Dall’Uva all’Uragano

dall’Ululato a capitan Uncino 

dall’Unicorno all’Uncinetto 

dall’Unghia all’Unguento 

son davvero Universale.

Anche all’inesistente so dar corpo

come agli UFO

(non ditelo agli ufologi, per carità).

Soprattutto sono 

Umile, al punto da prestami

a un articolo indeterminato:

Un, Uno, Una.

Sì, l’Umiltà è una gran bella virtù:

ha attirato il Cielo sulla terra.

V

Mi agito come il

Vento.

Mi Vanto perché mi spingo in alto fino al

Vertice, e scendo in basso e parlo a

Vanvera.

Ho in serbo 

Viti e Vampiri 

Vagli e Veglie

Volte e Vani

così come il Verbo preferito dai bambini: 

Voglio. Ma l’erba voglio non cresce neanche nel giardino del re.

È proprio vero che sono 

Versatile!

È proprio vero?

Forse è la più bella parola

a cui do vita:

la Verità.

domenica 27 luglio 2025

L'alfabeto matto / S-T

Quante sfumature di colori, dal grigio al rosa, dal verde all’azzurro… Ci siamo trovati immersi in una natura meravigliosa.

La cosa più bella naturalmente è il senso della famiglia che si è creato tra tutti e che i vari messaggi che continuano a giungere testimoniano:

- Buongiorno a tutti, noi siamo arrivati a casa stamattina. Grazie di cuore davvero a tutti per l’amore che ci avete trasmesso. Grazie a chi ci ha tenuto la bambina e a chi ci ha tenuto il bambino, a chi ci ha fatto strada per i sentieri e a chi ci ha prestato qualcosa che ci eravamo dimenticati. Si sa che fare una vacanza con una bimba piccola è un po’ faticoso, ma grazie a voi è stata UNA PASSEGGIATA. Speriamo al prossimo anno!!!
Vogliamo ringraziare chi si è sorbito tutta l'organizzazione di questa stupenda settimana…

- Anche da parte nostra un grande grazie a tutti! Anche quest’anno, abbiamo avuto la conferma che questa vacanza è proprio GENIALE e funziona perché ciascuno si mette in gioco e va incontro all'altro! Ci sentiamo parte di una famiglia che, grazie all'Amore, si allarga sempre di più.

- Sappiamo tutti che hai dedicato tanto tempo per lorganizzazione e ti farà piacere sapere che i tuoi sforzi hanno dato ottimi frutti alle famiglie che hanno partecipato. Grazie di cuore!

- Ciao! È stato un divertimento ed un piacere! Io vi ringrazio tutti per la vostra infinita tolleranza e pazienza anche quando in qualche occasione mi è scappata qualche risposta un po' "acidina".

- Paradossalmente Benedetta ha dato l'esempio di Amore gratuito nell'organizzare la vacanza a noi, consapevole che lei non l'avrebbe usufruita: è l'inizio della messa di padre Fabio che ci ha messo in cuore Marta e Maria: ci siamo sentiti liberi di dare e di chiedere senza pregiudizio. Facciamoci contaminare da questa esperienza e cerchiamo di viverla anche d’ora in avanti e magari scriviamoci dei frutti che ci porterà. Cerchiamo di vivere questa esperienza anche nei nostri luoghi. Vediamo se la nostra vacanza continua. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno messo anima e cuore nell'organizzazione, ma a tutti proprio tutti per aver reso speciale questa vacanza geniale! Ci portiamo dentro tutto il bene che è scorso fra noi!

- Grazie anche a tutti i “vacanzieri geniali”, dal più piccolo dei bimbi ai diversamente giovani! E grazie a Dio per il dono della famiglia umana, che va custodita passo dopo passo in ogni singolo rapporto! Grazie a ognuno.

- Grazie ad ognuno di voi per avere dato il vostro contributo espresso in moltissimi modi che hanno reso speciale l'atmosfera fra noi!

S

“Il sole il sale il sedano e l’insalata”

dicono a Pistoia

anche se son dei traditori perché mi abbandonano

e usano la zeta.

Ma io son di Prato e voglio esser rispettato

e posa il

Sasso, che poi è quello col quale

Santo Stefano (vedi che parole alte so scrivere).

è stato martirizzato.

La mia parola più bella, che unisce Pistoia e Prato,

è quella che raduna l’Italia intera

“Dove il dolce sì suona”.

Sì, assenso pieno e incondizionato.

E che dire del

Silenzio?

Non puoi neppure pronunciarlo

altrimenti si rompe!

Grembo materno che tutte le parole accoglie

anche le più

Sole

e in dialogo le pone.

T

Tutto. Sono

Totalitaria, non di

Tanto in tanto, e

Tempestiva e

Tenace:

Tombola!

Una parola 

Tira l’altro…

Torino

Trento e Trieste,

Tommaso,

Torquato Tasso

Torrone

Traveggole…

Son proprio

Tonta!

Vogliamo parlare del

Tempo? (tanto per divagare, quando non abbiamo più niente da dire):

quello galantuomo,

che fugge veloce e non passa mai.

O della Tarantola sempre in moto.

E l’ultima sai qual è?

La tomba.

sabato 26 luglio 2025

L'alfabeto matto / Q-R

Abbiano camminato tra le nubi e nel sole, tra prati verdissimi, con scenari mozzafiato, tra rocce e montagne. Anche la Marmolada, al nostro passaggio, s’è levata il cappello di nubi e s’è fatta vedere in tutta la sua maestà.



È bello anche mangiare il panino insieme, parlare tra noi e fare silenzio: sperimentata la gioia di essere semplicemente umani.

Oggi sono venuto con noi anche i nonni: Gioacchino e Anna!


Q

“Dimmi quando quando quando…”

Vedi quante Q in una canzone sola?

T’amo lo scrivi sulla sabbia

come cantavano Franco IV e Franco I

ma è volatile come una 

Quaglia.

Se vuoi che rimanga scrivilo sul

Quaderno,

Senza dilungarti troppo, usa solo parole di

Qualità, non parole

Qualsiasi,

soprattutto non un

Quaresimale.

Quantunque di parole ne scriva tante

una sola ti 

Qualifico e non son

Quisquiglie. La più forte è la

Quercia, ma quella che più ti rasserena è la

Quiete.

R

La mia è la prima parola

per chi il latino vuol studiare:

Rosa, rosae, rosae…

C’è il nome della rosa:

“Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus”

La rosa primigenia esiste solo nel nome, 

possediamo soltanto nudi nomi.

Le cose sono perché hanno un nome

diceva la mia sorella N

contenta di dare un nome ad ogni cosa.

Ma dietro un nome c’è sempre realtà:

c’è mia nonna Rosa

e mia sorella Rosaria.

C’è anche una grande città come

Roma, e

Rodari, lui sì che le filastrocche sapeva

creare.

Anche a me come a lui piace

Raccontare:

È tener vive tutte le cose

Quelle vere e quelle inventate.



venerdì 25 luglio 2025

L'alfabeto matto / O-P

 


Ancora una giornata piovigginosa: aumenta l’avventura e ci vede sparsi in mille mete diverse e uniti in tempo reale dal gruppo whatsapp che condivide posizioni e foto.

Alla fine del pomeriggio a rimetterci insieme è san Giacomo il Maggiore, di cui oggi è la festa. Mi piace raccontare le storie dei nostri santi. Questo in particolare ha avuto un rapporto unico con il Signore, lo stesso che vorremmo avere anche noi.

O

Grasso e rubicondo mi piace essere

Onorato.

Mi cruccio se debbo dire

Ormai, rassegnazione, ma forse è solo

Ottemperanza.

Meglio

Ora, concretezza e speranza.

Perché non

Oggi: carpe diem?

So farsi anche gentile e do in

Omaggio.

Se compongo 

Ognuno,

a tutti do fiducia per essere sé stessi, una

Opportunità.

So anche essere

Ordinaria

Perché è proprio qui che l’

Ottimo matura.

Disgiungo e metto in opposizione,

ma in accordo con mia sorella H

esplodo in meraviglia: Oh!

Quale la parola che comporre più mi piace?

Osanna. 

Non per biblica reminiscenza 

ma perché mi ricorda per assonanza

il nome della mamma:

R-Osanna. 

P

Chi va Piano va sano e va lontano.

Ti porto fino a

Positano

in un cammino

Piacevole, tra ampi

Panorami 

perché son sempre

Positiva e anche al

Povero 

allievo le

Pene e do un

Pane.

Pazienza se a ognuno non arrivo.

Poco o tanto ce n’è per tutti.

Anch’io ho una parola 

alla quale più amo dar vita. 

Indovina.

È proprio quella che ci fa

Parlare

e tra tutti entrare in comunione:

Parola.



giovedì 24 luglio 2025

L'alfabeto matto / M-N


Metà pioggia e metà sereno, quando basta per consentirci una lunga passeggiata su un sentiero che costeggia il torrente. Poi ci sono gli scacchi, i laboratori, i piccoli musei... Non ci si annoia mai in montagna, soprattutto a essere così tanti. La foto di gruppo voleva metterci tutti insieme, ma come si fa, qualcuno manca sempre…


Oggi, nell’anniversario del suo martirio, ho raccontato la storia del beato Candido Castán, impiegato delle ferrovie della Compagnia del Nord della Spagna, ucciso nel 1936 (aveva 42 anni) assieme ai primi sette dei ventidue beati Oblati martiri di Spagna nella sanguinosa assurda guerra civile (c’è mai una guerra che non sia assurda e sanguinosa?).

Un particolare soltanto, nel racconto della figlia Teresa che allora aveva 15 anni:

«Il 23 luglio, verso mezzogiorno, si presentarono di nuovo i militanti per arrestare e portar via mio padre. In casa c’eravamo solo lui ed io, poiché mia madre era uscita a fare la spesa, accompagnata dal mio fratello piccolo. Mio padre mi diede la fede nuziale e le chiavi di casa dicendomi di consegnarle a mia madre. Lo portarono al convento dei Padri Oblati e nel tragitto incontrò mia madre e mio fratello che stavano ritornando dalla spesa. Mia madre gli preparò la cena e la portò al convento. Il giorno dopo gli preparò la colazione ma quando gliela portò, già non c’era più».

In casa avevano trovato il corpo del rato, il quadro del Sacro Cuore!

M

Ce n’è così tanto, che 

Male

è la prima parola che più mi si addirebbe.

Oppure

Mela.

Ma non viene proprio da lei tutto il male

laggiù nell’Eden?

Meglio

Mare

largo e sconfinato 

si perde all’orizzonte:

un infinito ove

“Naufragar m’è dolce in questo Mar”;

parola che con questo seno accogliente

ricorda di tutte la più bella:

Mamma.

N

No! Motivato o capriccioso

assertivo e assoluto 

non ha bisogno d’altre parole.

Io comunque di parole ne scrivo tante.

Anzi, a tutte do il

Nome.

Ero fin da principio,

quando Adamo diede esistenza

a quanti fino ad allora non erano

perché innominati.

Anche agli uomini do i

Natali senza i quali son non-Nati.

E poi le prime parole,

le più care, da

Nonna a

Ninna nanna.

Ho anche le più oscure come il

Nulla

e le più dolci come un

Nettare.

Sì, sono una lettera che

Naviga, da mare a mare.





mercoledì 23 luglio 2025

L'alfabeto matto / I-L

 

La nostra vacanza geniale prosegue imperterrita, ed oggi s’è consumata in un prato con laghetto attrezzato per far contenti bambini e ragazzi.

Se ieri ci ha ispirato santa Maria Maddalena, oggi è stata la volta di santa Brigida di Svezia. Io mi faccio forte delle mie conoscenze romane in merito: il piede della Maddalena a san Giovanni dei Fiorentini, la casa di santa Cristina a piazza Fornese… Ma hanno ben altro da insegnarci le due.

I

Quante parole brutte escono da me:

Invidia

Ignavia

Inettitudine…

Ci sono poi quelle alle quali do il privativo 

In 

traviando anche le più belle.

Ed eccoti

Incapace e Intollerante

Inefficiente e Ignorante.

Ma so innalzarmi fin’anche all’

Infinito

e fermo il tempo con l’

Intanto.

Mi volto indietro e guardo a

Ieri

e mi volgo a guardare anche

Innanzi.

Sono la lettera più piccola:

per favore non dimenticate

il puntino sull’i.

L

Limoni di Sicilia

Limone sul Garda 

la battaglia di Legnano…

Nel mio incedere

Lento e Largo

Faccio Linguacce!

A parte gli scherzi

qual è la parola 

che più compor me piace?

Luce.

Non quella, e pur la scrivo, che

Lampeggia un attimo soltanto.

Quella che si al-Lunga e

Al-Lumina la vita tutta e guida

Lontano lontano: fino alla

Luce perpetua.