“Ci mancherai!” Così
mi ha gridato Leonardo, quattro anni, mentre saliva in macchina per ripartire
da Saint-Pierre-de-Chartreuse. Sicuramente due minuti dopo, mentre si
addormentava scendendo a valle, si sarà dimenticato di tutto, ma intanto mi è
piaciuto questo saluto spontaneo.
Nella pace domenicale
romana, mentre fuori finalmente piove, ripenso alla mia lunga estate, iniziata a
fine giugno sul Celio, con un ritiro ai sacerdoti… Ripenso soprattutto all’incontro
con le famiglie in Francia. L’ultima mattina, senza che fosse programmato, una
dopo l’altra si sono fatte avanti e, genitori e bambini insieme, hanno
raccontato cos’era stata per loro la “Vacanza in Paradiso”. Tanti piangevano
dalla commozione per una esperienza così profonda, e per i nuovi, completamente
inaspettata. Si sono sentiti avvolti dalla pace, dalla gioia, dal divino. Sono
nate o si sono rinsaldate relazioni profonde tra famiglie, tra bambini, e anche
tra genitori e figli. Una coppia ha annunciato che si sarebbero sposati,
avrebbero fatto la prima comunione e avrebbero fatto battezzare le due bambine.
La scommessa era dichiarata fin dall’inizio: lasciarci coinvolgere tutti, grandi e piccoli. In maniera attiva. Un programma preparato con cura lungo tutto l’anno, in cui ognuno si è reso protagonista. Bambini e ragazzi hanno respirato un’aria nuova, hanno assorbito il clima d’unità.
Sarà questo che rimarrà, l’aver toccato un
pezzettino di cielo.
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