Nell’icona che presenta la mostra della Biblioteca Vaticana appare un i-pad. Esso lascia intuire che si usano le più avanzate tecniche della scienza e della tecnica per la salvaguardia e la riproduzione digitale di libri e manoscritti. Ma è anche una falsa indicazione, infatti la Biblioteca Vaticana ignora che le parole sono ormai trasmesse su altri supporti: si registra la voce di chi parla e si può addirittura vedere chi parla. Se potessimo ascoltare Platone, oltre che leggerlo! Se potessimo vedere Dante mentre declama la sua Commedia! Altro che Benigni… Non c’è l’i-pad nella Biblioteca Vaticana. Ormai altre biblioteche navigano sull’onda dell’internet.
Negli Stati Uniti avevo l’opportunità di comprare un lettore di libri digitali. Ho cercato, guardato… Poi ho capito che per me non è ancora venuto il momento, ma sono rimasto nel dubbio. In aereo, tornando, ho visto poco distante da me una signora che stava leggendo un e-book. Un attimo di invidia. Poi mi sono accorto che, mentre guardavo il suo lettore, avevo interrotto la lettura del mio classico libro chiudendolo e mettendovi dentro il dito a segnalibro. Lei non avrebbe potuto farlo. Un attimo di piacere e ho continuato la lettura de “Il pozzo e il pendolo” di Edgar Allan Poe.
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