giovedì 18 settembre 2025

Storie dal Carmelo di Aix

La casa dove sono nati gli Oblati nel 1816 è un antico Carmelo, costruito nel 1628. Al tempo della Rivoluzione le 18 suore presenti furono mandate via e il convento venduto ai privati. Quelle che provenivano dalla città furono accolte dalle rispettive famiglie, le altre da amici. Dopo 28 anni, le sei suore rimaste ripresero il Carmelo di Rion.

Comprato il convento, i Missionari di Provenza murarono alcune delle pietre sepolcrali delle religiose su una parete dell’antico chiostro e sant’Eugenio stabilì che ogni anno, il giorno dei morti, la comunità andasse a pregare solennemente davanti a queste lapidi…

Chissà come vivevano le Carmelitane… C’è una bella storia che ci fa intravedere qualcosa della loro vita. La racconta il Codice storico del Carmelo di Aix:

«Un giorno, Monsieur de Baurens de Brue, padre di Madre Enrichetta di Gesù, ebbe l'opportunità, durante un viaggio, di incontrare una piccola schiava. Su sua richiesta, accettarono di vendergliela. Era nata in Turchia. A causa di un pericolo imminente, la sua famiglia dovette abbandonare la casa e fuggire durante la notte. Furono tutti dispersi durante la fuga e la bambina si ritrovò sola con la madre e un fratello minore. Il bambino fu ucciso da coloro che avevano appiccato il fuoco alla loro casa. Poco dopo, la madre fu rapita e la bambina non seppe mai quale destino le fosse stato riservato. Incontrando il presidente De Brue passò dalla schiavitù alla libertà.

La moglie di questo coraggioso cristiano, degna figlia della santa Madame d'Oppède, adottò questa bambina musulmana, desiderando condurla rapidamente alla Santa Chiesa cattolica. Sebbene molto attaccata alla sua religione, la bambina si lasciò istruire e chiese il battesimo. Il sacramento le fu solennemente conferito nella cattedrale di Saint-Sauveur dal vescovo Charles de Villeneuve de Vence il 3 maggio 1694. La piccola Teresa era felicissima di essere diventata cristiana; il suo padrino Monsieur de Béraud e la sua madrina Madame de Brue condividevano questa gioia.

Ora, Madame de Brue, che aveva già tre figlie al Carmelo, non mancò, all'arrivo ad Aix della sua giovane protetta, di portarla da loro con i suoi abiti orientali, cosa che suscitò grande interesse nella comunità. La bambina, spesso tormentata dai ricordi drammatici vissuti in famiglia, trascorse molto tempo al Carmelo e desiderò entrarvi. Fu accolta nel monastero quando aveva appena 10 anni con il nome di Thérèse de la Croix. Si rese molto utile alla sua comunità, svolgendo i compiti più difficili. Si prese cura dei malati, assistendoli con attenzione e premura. Non perdeva un minuto e dedicava anche molto tempo alla lettura; ogni anno faceva un ritiro spirituale.
Dopo essere stata al Carmelo per 26 anni, Suor Teresa si ammalò gravemente. I medici consultati non le davano alcuna speranza di guarigione e la suora si preparò con coraggio e gioia a questo passaggio finale. Mentre la malattia peggiorava, Suor Teresa sopportò le sue sofferenze con pazienza ed eroismo per 14 mesi, con lo sguardo fisso sul crocifisso.
Dopo la sua morte, fu trovato questo biglietto, scritto di suo pugno: "Crederei di mancare al mio dovere di gratitudine se lasciassi le mie madri e le mie sorelle dell'ordine all'oscuro della carità che questa comunità di Aix ha dimostrato verso questa povera donna turca. Mi è stata concessa la grazia di essere accolta per carità, con più riguardo per le grazie che Dio mi aveva dato che per i beni che vi ho portato, poiché avevo solo la buona volontà di essere la serva di tutti... Le mie madri hanno spinto la carità al punto di considerarmi in ogni cosa come una di loro. No, non credo che si possa trovare in nessuna comunità una carità come quella che ho sperimentato in questa."
Che bella lode per il Carmelo di Aix! Che lo meriti sempre! Che il Cuore di Gesù riposi in noi come nel santuario da lui scelto e che vi trovi tutta la carità che desidera quaggiù!»,

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