lunedì 24 febbraio 2025

Ancora dalla Theotokos

 

Ancora una volta accompagno al giubileo, in Santa Maria Maggiore. Ancora guido alla visita della basilica… E racconto la solita bella storia…

La leggenda racconta che la mattina del 5 agosto 352 gli abitanti del colle Esquilino ebbero una strana sorpresa: durante la notte era caduta la neve ed un soffice manto ne ricopriva un tratto. Con tale prodigio la Vergine Maria aveva indicato, ad un patrizio di nome Giovanni ed a sua moglie, che in quel luogo desiderava fosse eretto un tempio in suo onore.

Da gran tempo i due anziani coniugi, che non avevano avuto figli, desideravano impiegare le loro ricchezze in un’opera che onorasse la Madre di Dio e, a tal fine, la pregavano con fervore affinché mostrasse loro in qual modo potessero esaudire il desiderio. La Vergine, commossa dalla pietà dei due, sarebbe apparsa loro in sogno dicendo che nel luogo ove la mattina seguente avessero trovato la neve caduta miracolosamente durante la notte, dovevano edificare, a loro spese, una chiesa dedicata al nome di Maria.

Emozionato dal prodigio, il mattino seguente Giovanni si recò da papa Liberio (352-366), a narrargli l’accaduto: il pontefice aveva, durante la notte, sognato la medesima cosa! Liberio, seguito dal patrizio Giovanni e da un grande corteo di popolo e prelati, si recò sull’Esquilino e, sulla neve ancora intatta, segnò il tracciato della nuova chiesa, che fu edificata a spese del patrizio e di sua moglie.

I mosaici medioevali della facciata narrano questa leggenda di fondazione e proprio dal nome di questo papa prende anche il nome di basilica Liberiana.

Della basilica di papa Liberio non abbiamo più traccia. L’attuale è dovuta a papa Sisto III, ed è iniziata nel 432, un anno dopo il concilio di Efeso, celebrato nel 431. L’intenzione di papa Sisto III, nel progettare la basilica, nel dedicarla a Maria e nell’ispirarne la decorazione è chiaramente programmatica: vuole che celebri in Roma la verità riconosciuta dal concilio, cioè che Maria deve essere giustamente detta Madre di Dio, perché madre dell’unica persona divina di Gesù.

 

 

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