Pubblicare un libro,
così come scrivere un posto sul blog, è come lanciare in mare una bottiglia con
dentro un messaggio. Qualcuno troverà mai la bottiglia? Ne leggerà il messaggio?
Ci sarà mai una risposta?
Intanto la bottiglia
con il libro “Il cielo dentro di me” è arrivata in tre mani che mi scrivono e
che ringrazio:
- Sto leggendo Apa Pafnunzio.
Oltre che solitario mi sembra anche che si senta solo. Comunque un libro interessante
anche utile. Grazie
- Avevo già letto qualcosa
su apa Pafnunzio, perciò leggere “Il cielo dentro di me” è un po’ come ritrovare
un compagno di viaggio. Una lettura non frettolosa (nelle ricette di cucina si direbbe
q.b. – quanto basta- la dose giusta) per lasciare che le parole lette entrino e
pian piano penetrino sino a diventare parte di ciò che si vive ogni giorno. Ciò
che mi colpisce di apa Pafnunzio è il suo essere uomo di comunione: perché profondamente
unito a Dio riesce a mettere dentro di sé tutto- il creato, i fratelli- e ciò crea
armonia e pace, anche, come tu scrivi, nelle gioie, nelle debolezze, come ogni creatura,
ma sempre abbandonandosi all’amore e alla misericordia. Ho un po’ di invidia per
questo suo “stare nel deserto” senza essere mai solo.
- Ho finito ora di leggere il suo libro. Ha nutrito ed arricchito la mia meditazione personale e la mia preghiera quotidiana portandomi dentro, in maniera sensibile, a quell’amore che lega Padre e Figlio e che è il principio per noi di vita nuova. Grazie. Le auguro un lavoro fecondo che possa sempre “contagiare” i tanti che con fatica e nonostante le loro povertà si sforzano di camminare dietro al Signore Gesù.
Apa Pafnunzio rumina parole di vita nel silenzio della cella, nel buio della notte, nel sole di mezzogiorno. E poi incontra i pellegrini, lavora con le mani, chiede aiuto ai suoi fratelli eremiti, canta la domenica con loro. Una vita semplice, senza eroismi, un passo dopo l'altro, consolato dalla Misericordia.
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