giovedì 31 ottobre 2013

Nel firmamento del Cielo



Apa Pafnunzio contemplava il cielo stellato. Era una di quelle notti fredde che rendevano l’aria tersissima, d’un buio fitto. Il firmamento splendeva in tutta la sua bellezza. Sembrava così vicino che, contando le stelle col braccio teso, egli aveva l’impressione di quasi toccarle con il dito. Piccole piccole e così luminose. Il Signore le aveva fissate saldamente alla volta celeste. Stavano lassù ben ferme, come diceva la parola stessa, firmamentum (anche se a volte qualcuna, chissà perché, se ne fuggiva sola e attraversava veloce il cielo lasciando una evanescente scia di luce). Fisse eppure sembravano muoversi: brillavano, pur stando allo stesso posto. Giravano lentamente, per tutta la notte, col girare della volta celeste, tutte insieme, senza mai cambiare posizione. Distribuite in armonia, unite da linee ideali che gli uomini avevano disegnato con la loro fantasia, formavano costellazioni e famiglie di costellazioni. Con l’occhio attento si potevano scorgere sempre nuove stelle e sempre nuove composizioni.
Ad apa Pafnunzio sembrava la parabola del Paradiso. Vedeva le stelle e si immaginava le anime dei santi, salde per sempre in Dio. Anch’esse erano ormai fissate per l’eternità nella posizione che Dio aveva loro assegnato, eppure “brillavano” d’altrettanto eterno movimento. E anche le anime dei santi, come le stelle, si componevano in sempre nuove costellazioni di rapporti d’amore.
Aveva tante volte iniziato a contare le stelle, ma si era sempre perso nel computo, i numeri gli si imbrogliavano o arrivava l’alba ad eclissarle prima che egli avesse terminato.
E quanti erano i santi nel cielo? Numerava i patriarchi e i profeti, gli apostoli e i martiri, i primi monaci che avevano popolato il deserto, alcuni di quelli che egli stesso aveva conosciuto e sapeva essere davvero dei santi. Ma quanti erano? Ancora un volta il conto gli sfuggiva. Il conto di quelli noti. E quelli non noti? Quelli noti solo agli occhi amorevoli e misericordiosi di Dio?
Se il firmamento, in quella notte d’inverno, era così bello, come sarebbe stato il Paradiso? Non gli rimaneva che andare a vederlo di persona. Decise così di prepararsi per essere fissato anche lui lassù, nel posto che Gesù era andato a preparargli.

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