Erano
gemelli. Nati in Arabia, si dedicarono alla cura dei malati dopo aver studiato
l'arte medica in Siria. Ma erano medici speciali, non si facevano pagare. La loro cura dei malati divenne strumento
efficacissimo di apostolato. Durante il regno dell'imperatore Diocleziano,
forse nel 303, il governatore romano li fece decapitare.
Oggi,
nella loro festa, sono stato a trovare i loro corpi sepolti nella basilica
romana a loro dedicata, i santi Cosma e Damiano, costruita dal papa Felice IV
nel 526, riunendo due antichissimi edifici pagani, a ridosso della Basilica di
Massenzio, lungo la via Sacra.
Il mosaico dell’abside domina l’intero edificio, monumento dell’arte
romana che stava passando dal paganesimo alla nuova fede, e che rifiorirà secoli
più tardi con Pietro Cavallini e Giotto. Attorno al Cristo Redentore, fra nubi
rosse e gialle, i nostri santi Cosma e Damiano con le coroni del martirio,
presentati da Pietro a Paolo. Una scena maestosa e insieme pienamente umana.
Nel medioevo i Fori romani si riempirono gradatamente di terra e vennero
sommersi fino a diventare il campo vaccino, dove pascolavano le mandrie. Metà
basilica era sotterra. Così nel 1600 il pavimento fu innalzato tagliando a metà
la chiesa. Il mosaico dell’abside ne ha sofferto: è stato tagliato e ha perduto
la lontananza ottimale da terra che rendeva ragione delle sue proporzioni. Nella
parte inferiore è rimasta quella che adesso è la grande cripta, dove, sotto il piccolo altare,
riposano le spoglie dei due fratelli.
È un’oasi di pace, di silenzio, di preghiera, nella quale è bello
rifugiarsi, tagliando fuori la Roma rumorosa e festosa dei turisti e del
traffico. Mi pare il luogo ideale per pregare i due santi medici per i nostri
ammalati.
GRAZIE, UN AMMALATA!!!.
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