venerdì 25 giugno 2010
La stanza n. 203 e il mantello di Elia
Mi è già stata assegnata la stanza nella mia nuova casa. Dal primo luglio farò parte della comunità della casa generalizia degli Oblati a Roma. Inizia una nuova avventura. Ed inizia dalla stanza n. 203. Ha una grande finestra luminosa, a tramonto, che dà sul parco dei grandi pini. È la stanza che ha abitato fino allo scorso ottobre p. Ivon Beaudoin, un’istituzione nel nostro ambiente: ha vissuto 60 anni a Roma, pubblicando una infinità di libri e articoli, frutto di una passione straordinaria per il Fondatore e la storia degli Oblati, e di una professionalità unica nel campo della ricerca. Dovrò idealmente continuare il suo lavoro, anche se non sarò alla sua altezza e soprattutto, non per 60 anni! In ogni caso mi sembra una coincidenza non casuale che mi abbiano dato, senza averci pensato, la sua stanza: raccolgo il suo “mantello”, sperando di continuare ad operare nel suo solco, come Eliseo col mantello di Elia.
Ti accompagnamo con tutta l'unità in questa nuova avventura, con l'augurio che da quel "matello" sprigioni ogni Sapienza!
RispondiEliminaGigi
Ciao Fabio, sono a Dublino, ma ti seguo in questo passaggio. Un abbraccio!
RispondiEliminaCaro Fabio hai pensato ad un possibile significato delle cifre del numero della tua nuova stanza: 2,0 e 3?
RispondiEliminaQuando 2 persone si incontrano, se riescono ad essere niente, cioè zero, per far posto all'altro, sperimentano di essere in 3 per la presenza della persona Gesù! Che ogni tuo nuovo incontro nell'avventura che inizi abbia questo esito...