martedì 2 febbraio 2010
Speranza nel collasso dei valori / 10
Sul pullmino che ci porta dall'albergo al centro buddhista conosco la monaca buddhista Bhiksuni Shih Manho di Taiwan. Appartiene ad una particolare congregazione fondata nel 1967. Oggi comprende 1500 monaci e 1000 monache, distribuiti 194 templi. Dopo domani dovremo presentare insieme, io e lei, i nostri monachesimi, quello cristiano e quello buddhista.
Il simposio riprende con la tematica sulla perdita dei valori. All'inizio preghiera di noi cristiani: la recita solenne del Padre nostro in italiano poi ripreso dai cristiani thai, che lo cantano con una intensa musica.
La parola a Judith e a Palko. Callam modera l'incontro della mattinata. L'analisi di Judith non si ferma alla costatazione della crisi dei valori, ma si fa propositiva, mettendo in luce il positivo troppo spesso lasciato in ombra dai mezzi di comunicazione, e soprattutto offrendo un piano di azione, partendo dalle parabole del grano e della zizzania e della casa costruita sulla roccia: Non possiamo chiudere gli occhi davanti alla zizzania, ma dobbiamo soprattutto far crescere il gran buono; incoraggiarci a costruire sulla roccia (una vita solida basata su valori trascendenti, su Dio…, umanesimo autentico che è amore scambievole). Un'altra via d'azione è la testimonianza comune. Palko porta il discorso sul crollo dei valori tra i giovani, nella famiglia, nei media e parla della sua esperienza familiare e di quello che fa il Movimento per promuovere i valori tra i giovani e le famiglia, riferendosi soprattutto alla vita di Loppiano, di Sophia, della Scuola Loreto… "Senza esagerare – ha concluso, riferendosi a Sophia – posso affermare che sto vivendo l'esperienza più bella e più impegnativa della mia carriera come professore universitario. La mia esperienza straordinaria è di essere un testimone dell'emergere di un'intelligenza spirituale e relazionale in cui la sapienza e la scienza, conoscenza divina e umana, convergono". Sono colpito dalla grande concretezza delle esposizioni, sono proposte autentiche. Alle due relazioni segue il dialogo con i presenti.
Nella seconda parte della mattinata il tema è trattato da due rappresentanti del Buddhismo Mahayana, Ryoko Nishioka giapponese della Tendai e Kim Sung Gon coreano, membro del parlamento. Ryoko ricorda la massima di Dengyo-daishi, il fondatore della corrente Tendai: "Dimenticare se stessi e servire gli altri è il culmine della compassione". "Se in una parola – ha concluso – potessimo dire l'essenza del buddhismo, sarebbe "atti di servizio di Bodhisattva". Gli atti di servizio significano dedicarsi a contribuire alla salvezza degli altri. I buddhisti sono persone che vivono per raggiungere lo stato del Bidhisattva". La relazione di Kim Sung Gon è stata molto interessante per capire più profondamente il pensiero buddhista; domanda di essere studiata a fondo. Ha molto insistito sul cuore come sorgente dei valori (e della realtà?). Ho avvertito la sintonia con le parole di Gesù: "Beati i puri di cuore" (ed è su questo aspetto che ho fatto il mio intervento). Kim Sung a anche ricordato il detto zen: "se vedi Buddha uccidilo", perché impedisce di andare oltre, potrebbe trasformarsi in un idolo. Noi non abbiamo bisogno di uccidere Gesù: ha già offerto da se stesso la propria vita per rendere noi Dio, si è annientato perché noi fossimo.
Il clima è altissimo, l'ascolto molto profondo. Tra l'altro ci troviamo molto bene in questo centro di incontri, al suo primo anno di vita. Ajahrn Thong l'ho fatto costruire pensando al nostro centro mariapoli. Ha ripreso l'idea (centro formativo) e lo stile: reception, sala per incontri, sala da pranzo, stanze per dormire… Ha poi invitato i suoi a costruire, dove possibile, altri "centri mariapoli buddhisti". Ajahrn Thong è sempre seduto sulla sua poltrona, a lato, e durate la giornata tanti vanno a venerarlo, a offrirgli doni… è una grande figura di riferimento.
Pranzo con Kim Sung Gon per continuare il dialogo appena iniziato dopo la sua relazione. Poi due giovani monaci mi guidano alla visita del grande tempio, uno dei più importati della regione, costruito 500 anni fa. Al centro la pagoda d'orata, attorno i vari edifici. In quello principale si conservano le reliquie del Buddha. Poco dopo ci raggiunge "Luce ardente". Con lui suono il gong, metto le monetine per l'elemosina nelle decine e decine di vasi di metallo allineati… Esco dal tempio con sulla fronte le scaglie d'oro del Buddha, in segno di benedizione. Segue il cammino lungo il monastero: casette allineate l'una dopo l'altra, disposte in tante file. 200 monaci e 200 monache. Ognuno ha la sua casetta. Sembra una immensa Camaldoli. Siamo in una vera cittadella a cui ha dato vita Ajahrn Thong con il suo insegnamento. Ci sono anche casette costruite da laici che possono così venire a meditare di tempo in tempo…
Il pomeriggio ricomincia il simposio. È la volta del buddhismo Theravada. Inizia la monaca dello Sri Lanka Bhikkhuni Nanthayanee, con un po' di catechismo... Saeng Changam, un professore emerito dell'Università di Chiang Mai torna sul tema della perdita di valori nella famiglia, con lo sguardo di buddhismo Theravada, che dichiara esplicitamente come tradizionale, a differenza di quella Mahayana più liberale e quindi capace di dare vita a tante tradizioni e gruppi diversi, con molteplici interpretazioni del Buddhismo. Molto interessante conoscere come era la vita familiare in Thailandia prima dei cambiamenti portati oggi dall'Occidente. Nella seconda parte del pomeriggio dialogo tra tutti i partecipanti e tante esperienze spontanee.
Il pomeriggio termina con la pratica della meditazione Vipassana, in grande sala al quarto piano, dominata dal Buddha. Intenso esercizio di raccoglimento con il lento movimenti delle mani, dei piedi, del respiro…
Alcuni dei commenti al blog vengono pubblicati sul blog stesso, altri mi arrivano direttamente via e-mail. Due i sembrano particolarmente simpatici. Uno viene da un Paese dell'Asia ed ha un profumo tutto orientale: "Bellissimo!!! Hai un bel karma speciale e sei davvero un grande missionario di Dio. Vedo la luna luminosa nella mia città e spero che brilli anche in Thailandia. Con il mio rispetto". E un vescovo amico: "Che figurona con la tua sottana bianca fai in mezzo ai due monaci buddisti! Basterebbe sostituire il crocifisso Oblato con uno più raffinato da... vescovo, e tutto prefigura un futuro papa. Ovviamente anche la fascia dovrà diventare bianca! (Chà Chà = piano piano: rispettando i tempi di Dio!)".
Leggere della tua esperienza riempe il cuore di aria infinita e ineludibilmente umana. Il dialogo che Vi sta unendo rappresenta davvero la speranza concreta di poter pregare insieme, gli uni accanto agli altri, foglie della stessa quercia, a rendere "compassionevole" (come riporti) un numero sempre maggiore di persone che sceglie e sceglierà di operare secondo buona volontà e di camminare secondo giustizia. Grazie, rosellina
RispondiEliminaGrazie di cuore. sei unico scrittore, un grande umanista di Dio!
RispondiEliminaSto seguendo la missione in thailandia.
nel karma con Cristo