A febbraio 2026 gli Oblati celebrano i 200 anni dell’approvazione della Regola. Per l’occasione abbiamo pensato di allestire una mostra nella nostra casa generalizia. L’inaugurazione, di fatto, è avvenuta con la visita dei 600 giovani giunti a Roma per il giubileo dei giovani. Il 22 luglio, a piccoli gruppi linguistici, tutti e 600 hanno visitato la mostra con grandissimo interesse.
Il progetto l’avevo scritto da tempo in poche righe, ma la
realizzazione è stata di Roberto Villa e della sua equipe e ha richiesto molte energie.
Prima tappa: Corridoio d’ingresso: La missione oggi. Dove
sono oggi gli Oblati? cosa fanno? da cosa sono motivati? Domina una grande mappa del mondo
con la nostra presenza e tanti pannelli con la nostra gente. Le parole chiave,
in tante lingue, sono quelle che ci caratterizzano da sempre: Osare grande come il mondo; Audaci per
il Vangelo; “La carità abbraccia tutto. E per nuovi bisogni sa inventare nuove
strategie”; Vicini alla gente…
Terza tappa: Sala conferenze. Il cuore della
vocazione oblata: il crocifisso di sant’Eugenio e l’Immacolata (ho dovuto
cedere il dipinto straordinariamente bello della “Figlia Immacolata del Padre”
che avevo nel mio ufficio…); il quadro del Fondatore e del primo compagno.
Soprattutto il ricordo dell’evento dell’approvazione della Regola, 200 anni fa,
con riproduzione della Regola di allora e del decreto di approvazione di Leone
XII. In questa sala, su un grande schermo, scorre un video che riassume la
missione oblata in tutte le sue sfaccettature.
Quarta tappa: l’atrio della cappella. Qui il frutto
del carisma: i nostri beati e santi, con l’invito di Eugenio: “In nome di Dio,
siamo santi!”.
Ultima tappa: si entra nella cappella dove sono
conservati i nostri tesori: il cuore di sant’Eugenio, famosa la statua dell’Immacolata,
l’altare dei primi voti…
Buona visita!
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