Abbiano camminato tra le nubi e nel sole, tra prati verdissimi,
con scenari mozzafiato, tra rocce e montagne. Anche la Marmolada, al nostro
passaggio, s’è levata il cappello di nubi e s’è fatta vedere in tutta la sua
maestà.
È bello anche mangiare il panino insieme, parlare tra noi e
fare silenzio: sperimentata la gioia di essere semplicemente umani.
Oggi sono venuto con noi anche i nonni: Gioacchino e Anna!
Q
“Dimmi quando quando quando…”
Vedi quante Q in una canzone
sola?
T’amo lo scrivi sulla sabbia
come cantavano Franco IV e Franco
I
ma è volatile come una
Quaglia.
Se vuoi che rimanga scrivilo sul
Quaderno,
Senza dilungarti troppo, usa solo
parole di
Qualità, non parole
Qualsiasi,
soprattutto non un
Quaresimale.
Quantunque di parole ne scriva
tante
una sola ti
Qualifico e non son
Quisquiglie. La più forte è la
Quercia, ma quella che più ti
rasserena è la
Quiete.
R
La mia è la prima parola
per chi il latino vuol studiare:
Rosa, rosae, rosae…
C’è il nome della rosa:
“Stat rosa pristina nomine,
nomina nuda tenemus”
La rosa primigenia esiste solo
nel nome,
possediamo soltanto nudi nomi.
Le cose sono perché hanno un nome
diceva la mia sorella N
contenta di dare un nome ad ogni
cosa.
Ma dietro un nome c’è sempre realtà:
c’è mia nonna Rosa
e mia sorella Rosaria.
C’è anche una grande città come
Roma, e
Rodari, lui sì che le
filastrocche sapeva
creare.
Anche a me come a lui piace
Raccontare:
È tener vive tutte le cose
Quelle vere e quelle inventate.
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